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Palude di Torre Flavia, gli ambientalisti: “Fuori la benzina dall’oasi protetta gestita dai bambini”

13 novembre 2019 | 08:30
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Palude di Torre Flavia, gli ambientalisti: “Fuori la benzina dall’oasi protetta gestita dai bambini”

Ladispoli – Il Comitato “No Party alla Palude”, Italia Nostra Litorale Romano, Lipu – BirdLife Italia, Marevivo Ladispoli e Salviamo il paesaggio litorale Roma Nord esprimono sconcerto e preoccupazione per la notizia trapelata nei giorni scorsi inerente al progetto di realizzare un campeggio ed una stazione di servizio carburanti, con annesso autolavaggio, in località via Fontana Morella a Cerveteri, provincia di Roma, adiacente alle aree allagate della ZPS ‘Palude di Torre Flavia’ gestita dalla Città Metropolitana di Roma Capitale.

Molto più di un’ipotesi visto che a confermare le voci è anche l’ex assessore all’Ambiente e Consigliere Comunale di maggioranza del gruppo Anno Zero di Cerveteri, Andrea Mundula, in un’intervista radiofonica all’emittente locale Centro Mare Radio. Da quanto appreso le strutture andrebbero a collocarsi proprio a ridosso delle prese di approvvigionamento idrico del Consorzio di Bonifica ‘Tevere e Agro Romano , attraverso le quali l’ente gestore fornisce acqua sia all’invaso principale della Palude di Torre Flavia, distante qualche centinaio di metri, per cui in aree di alto valore ambientale, sia ai terreni di Fontana Morella, distanti poche decine di metri dagli impianti previsti.

A pochi mesi di distanza dal Jova Beach Party che ha lasciato ferite aperte sul territorio, la Palude di Torre Flavia è nuovamente in pericolo perché se tali interventi venissero autorizzati, l’impatto sarebbe devastante ed irreversibile per il fragile ecosistema dell’Oasi, con ripercussioni pesanti sia sulla risorsa idrica, con inquinamento delle falde ed impermebilizzazione dei suoli, sia sulle componenti ambientali di interesse europeo, in primo luogo l’avifauna, per inquinamento luminoso ed acustico, visto che l’area della Palude di Torre Flavia, oltre ad essere Monumento naturale istituito con Decreto n. 613/1997, è anche Zona di Protezione Speciale della Unione Europea ai sensi della Dir. 147/2009/CEE.

Per tali ragioni gli scriventi si domandano rivolgono agli competenti per l’area al fine di verificare se sono state avviate la procedura di VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale), anche se esternamente alla ZPS, VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), secondo le recenti normative in materia e se è stata richiesta un’autorizzazione alla Città Metropolitana di Roma Capitale per l’AUA – Piano Tutela delle Acque (D.L. 152/2006) nonché avvisati i Consorzi di Bonifica ‘Tevere e Agro Romano’ per gli aspetti idraulici.

Non risulta peraltro chiaro se l’opera prevista rientri nel PRG oppure debbano essere effettuate varianti in aree a destinazione agricola, ovvero se tali opere siano in linea con le indicazioni del PAR (Piano Paesistico Regionale) e della REP (Rete Ecologia Provinciale redatta dalla Città Metropolitana di Roma Capitale – Ufficio Rete ecologica) e, se nel caso, sono state indicate prescrizioni.

L’area protetta Palude di Torre Flavia è un bene comune per tutti i cittadini e la definitiva compromissione di questo pregiato lembo di natura comporterebbe la perdita di risorse ambientali fondamentali per il territorio e di rilevanza nazionale ed internazionale (ad esempio dal punto di vista ornitologico), vanificando altresì i numerosi sforzi che si stanno realizzando per migliorare la fruibilità dell’area e per valorizzarla promuovendo uno sviluppo realmente sostenibile.

(Il Faro online)