Diabete e famiglia

14 novembre, giornata mondiale del diabete

14 novembre 2019 | 06:00
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14 novembre, giornata mondiale del diabete

Nel mondo, 4 milioni di decessi l’anno per diabete, ma una dieta salutare e l’attività fisica possono invertire la tendenza. Il diabete colpisce anche gli animali

a cura di VINCENZO TAURINO

La Giornata Mondiale del Diabete o più brevemente GMD è stata creata dalla federazione internazionale del diabete (IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1991.

Si tiene ogni anno il 14 novembre che corrisponde alla data di nascita di Frederick Banting (il co-scopritore dell’insulina con Charles Best nel 1922). Diabete Italia coordina l’organizzazione della GMD sul territorio italiano attraverso i membri delle organizzazioni che lo compongono.

Il tema della Giornata Mondiale del Diabete 2019 sarà “Diabete e famiglia”: il diabete è una malattia che può essere anche molto invalidante e tutti i familiari devono essere coinvolti nella prevenzione e nella sua gestione.

Il messaggio chiave della campagna di sensibilizzazione sarà quindi: “Diabete: proteggi la tua famiglia”.

Secondo l’International Diabetes Federation, oltre 425 milioni di persone tra i 20 e i 79 anni, nel mondo, soffrono di diabete. Una malattia che causa ogni anno 4 milioni di decessi e che, nel caso di diabete di tipo 2, si sviluppa perché il corpo umano non riesce a usare in modo efficace l’insulina che produce.

Anche in Italia oltre 3 milioni di persone convivono con questa malattia. Un numero che, tra il 2015 e il 2018, ha visto una crescita dei casi del 2% tra gli under 50 e del 10% nella fascia 50-69 anni

Cosa si può fare per ridurre i rischi di sviluppare il diabete?

In Italia, ad 1 persona su 3, il diabete non è stato diagnosticato. La diagnosi precoce e l’adesione al trattamento sono fondamentali per prevenire o ritardare il vero problema del diabete, ovvero le possibili complicanze croniche, che hanno un notevole impatto socio-sanitario che colpisce sia l’individuo che la famiglia.

La famiglia è fondamentale per imparare e mantenere un corretto stile di vita, per migliorare la gestione del diabete tipo 1 ed evitare le sue complicanze e al tempo stesso prevenire sovrappeso e obesità, importanti fattori di rischio del diabete tipo 2.

Per prevenire il rischio di sviluppare il diabete tipo 1

Il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, anche se non sono rari i casi di insorgenza nell’età adulta.

Il diabete mellito di tipo 1 rientra nella categoria delle malattie autoimmuni perché è causata dalla produzione di autoanticorpi che attaccano le cellule Beta che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina.

La scarsità o l’assenza di insulina, impedisce all’organismo di utilizzare il glucosio per produrre l’energia necessaria al suo funzionamento.

Molto importante è la prevenzione della chetoacidosi. Attenzione quindi ai segnali d’allarme: tanta sete, tanta pipì, dimagrimento rapido. In questo caso, rivolgersi subito al pediatra o al Pronto Soccorso.

Per prevenire il rischio di sviluppare il diabete tipo 2

Questo diabete è legato a filo doppio con un’anamnesi familiare. Le principali cause sono sovrappeso, scarsa attività fisica e diete poco salutari.

I dati mostrano che il 58,5% degli italiani è sovrappeso, mentre guardando tra gli obesi, si scopre che nel 2016, il 28,9% degli uomini e il 32,8% delle donne tra i 45 e i 64 anni, soffriva proprio di diabete .

Secondo le stime fino all’80% dei casi si diabete tipo 2 può essere prevenuto adottando uno stile di vita sano, comportamenti virtuosi, attività fisica, controlli periodici e prestando attenzione ai segnali di allarme. Insomma, intervenendo sulle nostre scelte alimentari e aumentando l’attività fisica si potrebbe ridurre il rischio di esserne affetti.

Enzo Bonora, Sid: “L’unico vaccino su cui possiamo fare affidamento è la maggiore conoscenza della malattia. Conoscendola, i non diabetici potrebbero riuscire ad evitarla. Conoscendola meglio, le persone con diabete potrebbero gestirla meglio. La Giornata Mondiale del Diabete è una delle occasioni in cui si può fare un’efficace divulgazione e comunicazione sulla malattia”.

Le iniziative per la Giornata Mondiale del Diabete 2019, #GDM2019

Dal 4 al 17 novembre 2019 saranno innumerevoli le iniziative in tutta Italia legate alla conoscenza e alla prevenzione della patologia.

Saranno coinvolte centinaia di città e comuni d’Italia, con diverse tipologie di attività. Nelle piazze, nei gazebo e nei banchetti organizzati dai volontari sarà possibile per i cittadini valutare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi anni compilando un semplice questionario e ricevere suggerimenti, consigli pratici e materiale informativo dedicati alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete.

Inoltre, molti Servizi di diabetologia e ambulatori di Medici di Medicina Generale (MMG) saranno disponibili ad effettuare lo screening nei soggetti a rischio e lo stesso faranno più di 200 farmacie aderenti ad Assofarm. In molte città, sarà garantita anche una visita gratuita con un podologo associato all’AIP.

Saranno inoltre effettuati incontri di sensibilizzazione ed informazione presso diversi Consultori sul territorio e saranno attivi i Servizi di Diabetologia Pediatrica.

A livello locale verranno organizzati moltissimi eventi collaterali: conferenze stampa, convegni, dibattiti pubblici, incontri con le autorità locali, spettacoli e, come in altre parti del mondo, illuminazione in blu di numerosi monumenti; grande spazio alla prevenzione con passeggiate, e altre attività sportive.

Il diabete colpisce anche gli animali

L’impatto del diabete sugli animali è considerevole: si stima intorno a 1 su 100 tra gatti e cani.

Marco Melosi, Presidente dell’ANMVI: “ad ammalarsi sono gli animali adulti e anziani, spesso in sovrappeso, anche a causa di una sterilizzazione.

Il cane è colpito quasi esclusivamente dal diabete di tipo 1 e le femmine affette risultano essere il doppio rispetto ai maschi.

Nel gatto, affetto prevalentemente dal diabete di tipo 2, invece risultano più colpiti i gatti castrati; a differenza del cane, in quest’ultima specie il legame tra obesità e comparsa della malattia è stata chiaramente dimostrata.

Anche per loro la prevenzione e le cure eseguite correttamente sotto la guida del veterinario, possono garantire all’animale una vita praticamente normale. Quindi dobbiamo fare molta attenzione a quelli che sono i sintomi tipici del diabete, ovvero se il cane o il gatto iniziano a bere e mangiare molto, a fare molta pipì, ma anche la comparsa improvvisa di una cataratta, non c’è da indugiare ma occorre recarsi dal veterinario di fiducia per eseguire le opportune analisi”.

(Il Faro online)