Cimitero Verano chiuso per ragioni di sicurezza: alberi e loculi a rischio crollo

16 novembre 2019 | 09:58
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Cimitero Verano chiuso per ragioni di sicurezza: alberi e loculi a rischio crollo

Da questa mattina e per tre giorni il camposanto Verano non sarà praticabile. Disagi per i parenti dei defunti e preoccupazione per gli operatori mortuari

Roma – Da questa mattina e fino a lunedì 18 novembre il cimitero Verano è chiuso. Le condizioni di profondo degrado dell’area con alberi pericolanti, impongono cautela in coincidenza con l’allerta meteo.

La decisione era nell’aria dopo il crollo di un grosso pino che martedì scorso, 12 novembre, nel vialone centrale della parte monumentale aveva distrutto alcune tombe di famiglia (leggi qui l’articolo). Oggi la decisione a sorpresa di chiudere l’accesso: l’ordinanza firmata dalla sindaca Virginia Raggi motiva la decisione in relazione all’allerta meteo diffuso dalla Protezione Civile Regionale che pone Roma in codice arancione dell’emergenza.

Occorre garantire la pubblica incolumità e prevenire situazioni di pericolo causate da dalla caduta di rami, piante, alberi in quanto da verifiche effettuate da personale tecnico qualificato incaricato dalla società Ama e da personale della direzione gestione territoriale ambientale e del verde del Dipartimento Tutela Ambientale, è emersa la necessità dell’abbattimento di n. 5 essenze arboree di prima forza” specifica l’ordinanza 219/2019.

Interi settori del Verano sono chiusi da tempo perchè pericolanti e insicuri

Lo stato di degrado del cimitero si trascina da anni – polemizza Luciano Ciocchetti di Fratelli d’Italia, già deputato e vicepresidente della Regione Lazio – Ma l’Ama e Roma Capitale che fanno? Alberi caduti, radici che devastano tombe, strade , vialetti , marmi. È tutto transennato da anni . Allucinante che non ci sia programmazione e ci si riduca sempre in condizioni di emergenza“.

Una città allo sbando – protesta Antonello Palmieri di “Roma Nuova” – Non c’è uno straccio di programmazione nella manutenzione degli spazi e delle opere pubbliche. Si preferisce gettare la polvere sotto il tappeto e tirare a campare invece di pianificare interventi prima che sia troppo tardi. L’episodio di martedì scorso solo perchè è avvenuto di notte non ha fatto danni oltre a quelli delle tombe ma se fosse successo dieci giorni prima, in piena affluenza per la ricorrenza dei defunti, staremmo qui a piangere l’ennesima disgrazia“.