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Anip Italia Sicura: “Autoconsegnati in mille per rivendicare i diritti dei poliziotti”

26 novembre 2019 | 12:07
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Anip Italia Sicura: “Autoconsegnati in mille per rivendicare i diritti dei poliziotti”

Protesta silenziosa da parte degli agenti di Polizia. L’Anip: “Attendiamo da venti anni una soluzione a tante ingiustizie subite”

Roma – Sono circa mille i poliziotti che hanno manifestato negli uffici esprimendo un forte segnale di “malessere” per l’inerzia della politica, del Governo, in particolare del Ministro dell’Interno, e del Capo della Polizia.

In 270 si sono “autoconsegnati” e oltre 600 hanno solidarizzato in 45 province italiane. I poliziotti al termine dell’orario di servizio si sono messi in consegna restando negli uffici per dare un segnale forte anche a difesa di tutti i lavoratori delle forze dell’ordine.

Solidarietà è stata espressa anche da altre 12.863 persone che hanno aderito attraverso oltre 200 tra gruppi e pagine Facebook. Il Segretario Generale Nazionale dell’Anip-Italia Sicura, Flavio Tuzi dichiara: “È stato un evento storico e nazionale che ha coinvolto tutte le categorie unite dall’indifferenza per la dignità del lavoro umano e delle persone. Occorre soddisfare i bisogni professionali dei poliziotti più elementari (tra cui la tutela legale e sanitaria) oltre a consentire la giusta carriera delle donne e degli uomini che da venti anni attendono una soluzione alle tante ingiustizie subite”. Aggiunge e conclude Tuzi: “la serenità e la tranquillità dei poliziotti si riflette sul servizio per i cittadini. Per questo motivo occorrono specifiche ulteriori risorse economiche oltre quelle già stanziate e non più vuote parole di solidarietà quando vengono feriti o uccisi appartenenti alle Forze dell’Ordine, o semplice cordoglio per il numero sempre più crescente dei suicidi”.

Alle dichiarazioni del segretario nazionale si aggiungono quelle del Coordinatore per la Sicurezza del Litorale Laziale dell’ANIP della Polizia di Stato Gianfranco Petralia. “Gli effetti negativi di questa deprecabile situazione, – dichiara Petralia – ricadono inequivocabilmente sui cittadini, che non si sentono adeguatamente tutelati. Non si può risparmiare sulla sicurezza“.