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In arrivo a Fondi il “Natale al Museo”

13 dicembre 2019 | 15:00
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In arrivo a Fondi il “Natale al Museo”

La manifestazione si svolgerà dal 15 al 28 dicembre prossimi presso la Sala Carlo Lizzani, nel Complesso di S. Domenico.

Fondi – Il “Natale delle Meraviglie 2019” promosso dal Comune di Fondi con il contributo della Regione Lazio è impreziosito da un’iniziativa cinematografica e culturale ad ingresso gratuito: “Natale al Museo – Cinema e Cultura negli spazi del Museo del Neorealismo”.

La manifestazione, organizzata dall’associazione Giuseppe De Santis, si svolgerà dal 15 al 28 Dicembre prossimi presso la Sala Carlo Lizzani, ubicata nel Complesso di S. Domenico, sede del costituendo Museo del Neorealismo.

Patrocinata dal Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, la rassegna culturale offre innanzitutto proiezioni di divertenti film natalizi per bambini, programmati alle 17.00 di Domenica 15 (il lungometraggio di animazione “Il segreto di Babbo Natale”) e di Domenica 22 (la commedia con Paola Cortellesi “La Befana vien di notte”).

All’uscita della Sala i piccoli spettatori potranno ammirare il suggestivo Presepe artistico all’aperto allestito nel chiostro di San Domenico. Composta da oltre 200 personaggi e 145 strutture e dalla riproduzione di 85 antichi mestieri con parti meccanizzate e giochi di luce, la sacra rappresentazione occupa un’estensione di circa 150 metri quadri, con il cielo illuminato da una rete di lampadine natalizie color ambra che contribuiscono a rendere ancora più incantevole la magia senza tempo del presepe.

Le proiezioni per il pubblico adulto sono proposte in occasione del 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino. La prima è in programma alle 18.00 di Sabato 21: “Il concerto” (2009). Il film racconta di un osannato direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca che viene allontanato in epoca comunista per essersi rifiutato di licenziare i musicisti ebrei. Venticinque anni dopo l’uomo lavora ancora in teatro, ma come custode. Un giorno intercetta un invito per un teatro di Parigi e decide di riscattarsi dalle umiliazioni accettando l’ingaggio al posto dell’orchestra ufficiale.

Sabato 28 Dicembre, sempre alle ore 18.00, la serata sarà aperta dalla presentazione dei libri“Emanuele nella battaglia” (Einaudi, 2019) – primo romanzo del regista di fama internazionale Daniele Vicari, alla presenza dell’autore – e “Artisti del ‘900 in terra ciociara” (Herald, 2019) realizzato dall’Associazione Giuseppe De Santis. Il romanzo-reportage di Vicari indaga sul “delitto di Alatri” del 2017 in cui perse la vita il giovane Emanuele Morganti, ed è un viaggio alle radici della violenza nella provincia italiana. Lo scenario dell’omicidio è quello della Ciociaria, per descrivere il quale l’autore sceglie l’incipit di uno dei capolavori del Neorealismo “Non c’è pace tra gli ulivi” (1950), diretto da Giuseppe De Santis, e cita il film “La ciociara” (1960), il suo regista Vittorio de Sica, nato a Sora, e lo sceneggiatore Cesare Zavattini, che studiò e visse alcuni anni ad Alatri. Scrive Vicari: “E’ incredibile la concentrazione di talenti straordinari nel raggio di così pochi chilometri…”

“Artisti del ‘900 in terra ciociara” raccoglie interventi di letterati, esperti di arte e cinema e ripercorre la vita e le opere di alcuni dei più importanti protagonisti della cultura del ‘900 che sono nati o vissuti nei Comuni delle province di Frosinone e Latina compresi nell’area geografica della Ciociaria, tra cui Giuseppe Bonaviri, Tommaso Landolfi, Domenico Purificato, Manlio Sarra, Giovanni Colacicchi, Emanuele Floridia, Federico Gismondi, Adolfo Loreti, Italo Palumbo Scelza, Fernando Rea, Vittorio Miele, Ettore Gualdini, Umberto Mastroianni, Vittorio De Sica, Giuseppe e Pasqualino De Santis, Leopoldo Savona, Giovanni Addessi, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Libero de Libero, i fratelli Bragaglia, Cesare Zavattini.

A seguire sarà proiettato la spassoso film romeno a episodi “Racconti dell’età dell’oro” (2009), un’opera collettiva alla maniera della commedia all’italiana degli anni di Risi e Monicelli. Il titolo del film si riferisce agli ultimi quindici anni del regime di Ceausescu, definiti dalla propaganda comunista “età dell’oro”.

In foto: Daniele Vicari

(Il Faro on line)