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Erosione costiera a Sperlonga, la minoranza attacca: “Dal Sindaco solo proclami”

15 dicembre 2019 | 12:00
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Erosione costiera a Sperlonga, la minoranza attacca: “Dal Sindaco solo proclami”

Sperlonga cambia: “Nei documenti di bilancio non risulta nessun impegno di risorse comunali per la costituzione di una società per l’acquisto di un’idrovora.”

Sperlonga – Dopo i toni accessi usati dall’assessore Stefano D’Arcangelo in merito all’erosione costiera che attanaglia il Borgo di Sperlonga e alle critiche mosse rispetto all’atteggiamento riscontrato dalla Regione (Leggi qui), a intervenire sulla questione sono i consiglieri di minoranza, che, a loro volta, criticano le scelte dell’amministrazione Cusani.

L’affondo della minoranza

“Il sindaco Cusani – fanno sapere, in una nota, gli esponenti di “Sperlonga cambia” – si è presentato all’audizione della commissione regionale, convocata per discutere del problema dell’erosione costiera che colpisce l’intero litorale laziale, affermando “Senza spiaggia non c’è turismo”.

Ora, quanto affermato dal primo cittadino corrisponde al vero. È un dato oggettivo, infatti, che l’offerta turistica di Sperlonga si basi esclusivamente sul nostro mare e sulle nostre spiagge, quindi senza la spiaggia non c’è turismo.

Al tempo stesso, tuttavia, il sindaco Cusani ammette che, in vent’anni di amministrazione, non ha fatto nulla per favorire lo sviluppo di un’economica turistica più ampia, legata alla cultura, all’archeologica, all’agricoltura e all’enogastronomia, tutti settori caratterizzati da grandi potenzialità ma sempre ignorati dall’Amministrazione comunale.

Non solo. Dalle allarmate dichiarazioni del sindaco Cusani ci si aspetterebbe – prosegue la nota – quantomeno un impegno concreto da parte dell’Amministrazione nella tutela e nella conservazione del nostro litorale. Invece nulla. Al contrario, nei primi mesi del 2019 la Regione Lazio ha offerto ai Comuni la possibilità di accedere a finanziamenti regionali nell’ambito del Programma generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali. Mentre i comuni di Sabaudia, Terracina e Fondi hanno sfruttato l’occasione ottenendo, rispettivamente, 383.000 euro, 438.680 euro e 379.170, il Comune di Sperlonga non ha neanche fatto richiesta per accedere al finanziamento.

Come se ciò non bastasse, infine, il primo cittadino annuncia urbi et orbi che il Comune di Sperlonga sta promuovendo la costituzione di una società con degli imprenditori locali allo scopo di acquistare un’idrovora per effettuare i ripascimenti del litorale.

Un progetto di cui, però, non c’è traccia. Nei documenti di bilancio, nelle delibere di Giunta e negli atti di programmazione, non risulta nessun impegno di risorse comunali per la costituzione di una società di questo tipo, né il tema è mai stato affrontato in consiglio comunale. Allo stato attuale non è dato sapere se e in che termini il Comune intenda investire, non si conosce il costo dell’operazione o quali siano i costi di gestione e di manutenzione. Per adesso, solo proclami.

A questo punto, le alternative sono due, o si tratta dell’ennesimo progetto destinato a non vedere la luce, oppure il sindaco Cusani dimentica che è stato eletto sindaco e non re di Sperlonga. L’azione amministrativa dovrebbe tradursi in atti e seguire tempi, regole e procedure dettate dalla legge, non dalla sua volontà.

L’erosione costiera è un problema molto grave che può seriamente mettere in ginocchio non solo l’economia, ma anche il futuro del nostro paese. Per questa ragione – conclude la nota – è necessario affrontarlo con serietà e competenza, in collaborazione con gli altri comuni costieri e  con gli enti regionali e statali. Se i Comuni di Sabaudia, Terracina e Fondi ottengono finanziamenti regionali, che il Comune di Sperlonga neanche si preoccupa di chiedere, è evidente che questa amministrazione non è in grado di affrontare il problema né tantomeno di risolverlo. I proclami e le invettive del sindaco Cusani e dei suoi assessori possono servire a tentare di nascondere i propri fallimenti, ma sicuramente non salveranno le nostre spiagge e non giovano al nostro paese.”

(Il Faro on line)