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Roma e Milan contro la campagna della Lega Serie A: “Il razzismo non si batte con le scimmie”

17 dicembre 2019 | 13:22
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Roma e Milan contro la campagna della Lega Serie A: “Il razzismo non si batte con le scimmie”

“Siamo consapevoli che la Lega voglia combattere il razzismo ma non crediamo che questo sia il modo giusto per farlo” scrive la Roma su Twitter. Il club rossonero: “In totale disaccordo nell’utilizzare l’immagine delle scimmie come icona per la lotta al razzismo”

Un trittico di quadri con scimmie esposto, in modo permanente, presso la sede della Lega Serie A. Un’opera contro il razzismo, realizzata dall’artista Simone Fugazzotto, che ha l’obiettivo di diffondere i valori dell’integrazione, della multiculturalità e della fratellanza. Un’iniziativa che sta suscitando però non poche polemiche.

A criticarla anche l’As Roma che su Twitter si dice “molto sorpresa nel vedere oggi sui social delle scimmie dipinte su dei quadri in quella che sembra essere una campagna contro il razzismo della Serie A”. “Siamo consapevoli che la Lega voglia combattere il razzismo ma non crediamo che questo sia il modo giusto per farlo”, si sottolinea nel post.

“L’arte può essere forte, ma siamo in totale disaccordo nell’utilizzare l’immagine delle scimmie come icona per la lotta al razzismo e siamo sorpresi dalla totale carenza di condivisione”, scrive il Milan su Twitter.

Molti i commenti negativi sui social. “Sarebbe un po’ come scegliere Pablo Escobar, El Chapo e Pete Doherty come immagine per la lotta contro la droga”, scrive Raffaele. “Se non buttano fuori i responsabili della vergognosa scelta delle scimmie per la campagna contro il razzismo della lega serie A è finito il mondo civile!”, commenta Fulvio.

Sul suo profilo Instagram l’artista spiega come sia nata l’idea di questa campagna: “Era il 26 dicembre ed ero allo stadio a vedere Inter-Napoli… Sento (ma non era di certo la prima volta) insulti e versi di scimmia contro un grandissimo giocatore, era @kkoulibaly26. Mi sale una tale rabbia che quasi di riflesso mi arriva un’idea, perché non smettere di censurare la parola scimmia nel calcio ma rigirare il concetto e affermare invece che alla fine siamo tutti scimmie? Perché se siamo essere umani, scimmie, anime reincarnate, energia o alieni chissenefrega, l’importante è sentire un concetto di eguaglianza e fratellanza”.

E durante la conferenza stampa di presentazione ha sottolineato: “Per un artista non esiste niente di più importante di cercare di cambiare la percezione delle cose attraverso una propria opera. Con questo Trittico ho cercato di raccontare questo, che siamo creature complesse e affascinanti, che possiamo essere tristi o felici, cattolici, musulmani o buddhisti, ma che, in fondo, quello che determina chi siamo sono le nostre azioni, non il colore della pelle”.

“Le scimmie sono un tema a me caro”, ha poi aggiunto tornando a quel giorno in cui gli è venuta l’idea: “Io quel giorno della finale di Coppa Italia ero allo stadio e mi sono sentito umiliato perché tutti i miei fratelli facevano il verso della scimmia a Koulibaly”. Qui “la scimmia diventa la scintilla per insegnare a tutti che non c’è differenza”.

Poi, mentre la polemica montava, sulle storie di Instagram Fugazzotto ha detto ancora sulle tre scimmie “una occidentale, una asiatica e l’altra nera”: “Siamo tutti uguali. Se non riuscite a capire che siamo tutti uomini vi dico io che siamo tutti scimmie”. Poi si chiede come mai la polemica sia montata proprio ora visto che l’opera era già stata presentata.

“Lo sport – ha commentato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, presentando l’iniziativa – in primis il calcio, rappresenta uno straordinario strumento per veicolare messaggi positivi, di fair play e di tolleranza. I quadri di Simone rispecchiano pienamente questi valori e resteranno esposti nella nostra sede”.

“L’impegno della Lega contro ogni forma di pregiudizio è forte e concreto, sappiamo che il razzismo è un problema endemico e molto complesso, che affronteremo su tre diversi piani, quello culturale, attraverso opere come quella di Simone, quello sportivo, con una serie di iniziative insieme a club e calciatori, e quello repressivo, grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine”, ha aggiunto.

(Il Faro online)