Fiumicino, il Comitato FuoriPista ricevuto in audizione alla Commissione Trasporti della Camera

22 dicembre 2019 | 11:00
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Fiumicino, il Comitato FuoriPista ricevuto in audizione alla Commissione Trasporti della Camera

L’incontro è avvenuto nell’ambito della discussione sulla crisi Alitalia e sul Disegno di legge che prevede uno stanziamento di ulteriori 400 milioni di euro alla compagnia.

Fiumicino – Martedì 17, il Comitato FuoriPista è stato convocato in audizione dalla Commissione Trasposti della Camera– su iniziativa dell’On. Rotelli – nell’ambito della discussione sulla crisi Alitalia e sul Disegno di legge che prevede uno stanziamento di ulteriori 400 milioni di euro, alla compagnia.

“Ci siamo dichiarati favorevoli  – afferma in una nota il Comitato – allo stanziamento previsto, purché esso sia finalizzato al mantenimento dell’integrità di Alitalia e al suo sviluppo.

Riteniamo infatti che sia necessario evitare ulteriori perdite di posti di lavoro, con conseguenze sociali e umane che sarebbero drammatiche anche per il territorio di Fiumicino; in secondo luogo, una vendita frazionata delle varie componenti che fanno capo all’Alitalia non potrebbe che avere ricadute negative sulla stessa capacità dell’hub intercontinentale Leonardo da Vinci.

Abbiamo accennato alle numerose criticità e incongruenze della Convenzione-contratto di programma, attualmente in essere tra Enac-AdR, chiedendo che ora – tanto più dopo la bocciatura da parte della Commissione Via/Vas del Masterplan 2030 –  essa deve essere abrogata o, in subordine, profondamente modificata.

In particolare abbiamo accennato a una serie di aspetti che giocano tutti a sfavore dello Stato: sistema di tariffazione, ripartizione degli utili, durata eccessiva della Concessione, investimenti, conflitto di interesse dei Benetton, sistema delle penali e indennizzi secondo il quale, anche in caso di grave inadempienza del gestore, lo Stato dovrebbe risarcire il mancato guadagno fino al termine della Concessione.

Abbiamo quindi sottolineato come a nostro avviso la soluzione della crisi Alitalia non possa prescindere dalla strutturale risoluzione delle seguenti due questioni che aggravano la situazione della compagnia: 

1.Low cost e i dati di traffico.

Il Contratto di programma prevede che è possibile avviare il raddoppio al raggiungimento di 51 milioni di passeggeri nel 2021. Contestualmente è stato stralciato l’aeroporto di Viterbo che avrebbe dovuto entrare in funzione nel 2019 dedicato alle compagnie low cost.

La combinazione di questi due fattori ha comportato il trasferimento della maggior parte dei voli low cost a Fiumicino; questi voli oggi costituiscono, con oltre 11 mln di p/a, il 25% del totale dei circa 43 mln di p/a di Fiumicino. Si tratta di un caso unico in Europa, dove il maggiore aeroporto nazionale, hub intercontinentale, ospita i voli low cost, con un grave impoverimento sulla qualità del lavoro e una spietata concorrenza che ha inciso pesantemente anche sulla crisi dell’Alitalia.

Si rende quindi necessario che nel nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti per il Lazio deve essere individuato un aeroporto dove trasferire i voli low cost. 

2.Oneri aeroportuali

Con la Convenzione-Contratto di programma è stato accordato un aumento medio delle tariffe di imbarco pari ad oltre 10 euro per passeggero, che dovevano servire a finanziare la realizzazione delle infrastrutture per Fiumicino Sud e per il Raddoppio.

Per Alitalia, che vede circa l’80% dei suoi passeggeri atterrare o decollare da Fiumicino, ancora più che per le altre compagnie, tali aumenti tariffari hanno avuto, e continuano a comportare, un aggravio insopportabile.

Infine abbiamo ribadito che dopo la bocciatura da parte della Commissione Via/Vas del “Master Plan Fiumicino 2030 “ogni eventuale progetto di sviluppo dell’aeroporto deve avvenire all’interno dell’attuale sedime”.