L'annuncio |
Regione Lazio
/

Regione Lazio: “In primavera la prima conferenza regionale su salute mentale”

3 gennaio 2020 | 16:48
Share0
Regione Lazio: “In primavera la prima conferenza regionale su salute mentale”

L’assessore D’Amato: “Il 2020 sarà per la nostra Regione l’anno della Salute Mentale. Rimettiamo al centro il malato”

Regione Lazio – “In primavera svolgeremo la prima Conferenza Regionale sulla Salute Mentale e potremmo pensare di farla proprio ad aprile in occasione della ricorrenza dell’apertura nel Lazio della prima REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) che fu inaugurata nel 2015 a Pontecorvo per il superamento degli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari)”.

Lo ha annunciato l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato che questa mattina, accompagnato dal Rettore dell’Università di Tor Vergata, prof. Orazio Schillaci e dal prof. Alberto Siracusano, ha effettuato una visita presso l’SPDC (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) di Tor Vergata.

Il 2020 sarà per la nostra Regione l’anno della Salute Mentale – ha proseguito l’Assessore D’Amato – Dobbiamo passare da un sistema da dava necessariamente la precedenza all’emergenza-urgenza ad un sistema che punti al potenziamento della rete dei servizi territoriali e quindi anche alle tematiche legate alla salute mentale.

Questa è la sfida che abbiamo davanti e che abbiamo inserito nei nuovi programmi operativi. Stiamo facendo uno sforzo importante che passa per il potenziamento della Rete delle REMS e a breve apriremo ulteriori 20 posti letto, stiamo migliorando e implementando la rete degli SPDC (servizio psichiatrico di diagnosi e cura), la rete dei DSM (dipartimento di salute mentale) con particolare riferimento alle crescenti patologie nell’età evolutiva ed adolescenziale e potenziando gli organici”.

“Oggi il sistema sanitario regionale – conclude D’Amato – apre una fase nuova, dobbiamo lavorare con una multidisciplinarietà e in un’ottica di sistema con il coinvolgimento del mondo dell’associazionismo mettendo sempre al centro il malato e la persona”.

(Il Faro online)