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Pedopornografia in Italia, in un anno 650 indagati

4 gennaio 2020 | 17:15
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Pedopornografia in Italia, in un anno 650 indagati

Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web sono state indagate 288 persone per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network

Roma – Sono 650 le persone indagate dalla Polizia Postale nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online. E’ il bilancio delle attività svolte nel 2019. Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 persone.

Tra le attività di polizia giudiziaria sono state eseguite 8 operazioni di particolare rilievo, condotte dagli Uffici territoriali della Specialità e coordinate dal Centro, alcune delle quali svolte in modalità sotto copertura online e scaturite da segnalazioni pervenute nell’ambito dell’attività di cooperazione internazionale svolta dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia on line che, complessivamente, hanno consentito di indagare in stato 151 persone.

Indagati anche minorenni

La Polizia Postale ha poi indagato nel 2019 sette minori per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico attraverso gli stickers. Si tratta, viene spiegato, di un fenomeno particolarmente insidioso che ha fatto breccia tra giovani e giovanissimi e che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico.

Alcune piattaforme hanno offerto agli utenti la possibilità di utilizzare accanto alle emoji pacchetti di stickers messi a disposizione dai sistemi di messaggistica istantanea con la possibilità di crearne di personalizzati e modificati ricavandoli da fotografie reali, tramite diverse Applicazioni gratuite, disponibili per Ios e Android.

Negli ultimi tempi, questo tipo di servizio sta ricevendo il consenso di preadolescenti e adolescenti i quali, tuttavia, spesso ne fanno un uso improprio, diffondendo adesivi digitali dai contenuti illeciti (pedopornografici, xenofobi, discriminatori) ed esponendosi a responsabilità penali relative alla diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Reverenge porn

Infine, nell’ambito del contrasto al revenge porn, un fenomeno in continua crescita, sono 24 le persone indagate. Purtroppo, sottolinea la Polposta, i dati non rispecchiano la gravità e l’estensione del fenomeno a causa della ritrosia a denunciare di molte persone. Più in generale sono stati 514 i casi di ricatto on line.

Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web sono state indagate 288 persone per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network.

Diffamazione on line

Risultano in costante aumento anche le diffamazioni on line, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2.426 i casi trattati e 738 le persone indagate.

(Il Faro online)