Cattedre vacanti

Sostegno: nell’anno scolastico 2020/21, 80 mila posti ancora a supplenza

4 gennaio 2020 | 08:23
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Sostegno: nell’anno scolastico 2020/21, 80 mila posti ancora a supplenza

Marcello Pacifico (Anief): “Trasformiamo tutto l’organico di fatto in organico di diritto per risparmiare anche i risarcimenti scaturiti dal contenzioso”

Scuola – “Aumentano 1.090 posti in legge di bilancio (n. 160/19). Alle 73.000 cattedre vacanti quest’anno assegnate in deroga se ne aggiungeranno altre, ma i bisogni scaturiti dalle certificazioni saranno sempre traditi per ragioni finanziarie.

Servono poi con urgenza docenti specializzati, visto che otto posti su dieci si assegnano a insegnanti privi del titolo: sono imminenti i corsi di specializzazione presso le Università per oltre 20 mila posti, ma non basta se poi non si chiede agli Uffici scolastici provinciali l’effettiva consistenza degli organici, per rispondere alle reali esigenze dell’utenza, in base alle richieste presenti nei Programmi educativi individualizzati di ognuno dei 280 mila alunni portatori di disabilità”.

Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che aggiunge – “è giunta l’ora di affrontare il problema nel giusto modo, permettendo a tutti di conseguire la specializzazione su sostegno, senza numero programmato, a partire dai precari che hanno sottoscritto un contratto annuale senza titolo.

Come bisogna decidere di assegnare i posti di specializzazione ai territori in base ai posti e agli insegnanti specializzati effettivamente necessari: su questo aspetto, non possono prevalere le disponibilità espresse dagli atenei, al fine di evitare assurdi squilibri geografici. Contro tale modo di procedere, Anief è ricorsa già in Tribunale, a seguito dell’ultimo bando del ministro Marco Bussetti, con il primo atto andato favorevole dopo avere presentato ricorso ad adiuvandum. È infine impossibile che i nuovi corsi possano terminare entro la prossima estate. E rimane sempre da cancellare il limite sugli organici imposto dalla legge 128/13, che colloca un terzo dei posti di sostegno in deroga. Ecco perché il dramma delle supplenze continuerà a vivere”.

Per il sostegno agli alunni disabili, il nuovo anno si apre con qualche prospettiva in più rispetto a come era finito. Ma la soluzione ai problemi cronici di mancata copertura del 40 per cento delle cattedre e della mancanza di continuità didattica rimane lontana.

SPOSTATE IN ORGANICO DI DIRITTO SOLO 1.090 CATTEDRE

La legge di bilancio 2020 ha prodotto delle risorse che, riassume Tuttoscuola, “per il prossimo triennio servono a finanziare 1.090 posti di sostegno attualmente in deroga che vengono, conseguentemente, stabilizzati in organico di diritto”.

I numeri ufficiali sugli organici bastano a far comprendere la modestia di questo provvedimento: nell’anno scolastico in corso, infatti, i posti stabilizzati in organico di diritto sono stati 100.079, mentre quelli in deroga ben 73.170. E ora, solo un migliaio delle oltre 73.000 cattedre vacanti viene collocato nell’organico di diritto, prevedendo quindi una prossima loro copertura anche con personale specializzato e quindi da immettere in ruolo.

Ma Tuttoscuola ricorda anche, giustamente, che i posti in deroga, liberi ma in realtà assegnati solo a supplenza fino al 30 giugno dell’anno successivo, “ogni anno lievitano di circa 10 mila unità”, e “nel frattempo saranno saliti ad oltre 80 mila unità. Quei 1.090 posti stabilizzati sono, pertanto, ancora poca cosa per trasformare le decine di migliaia di posti in deroga. Occorre ben altro intervento finanziario – spiega giustamente la rivista specializzata – per stabilizzare il settore del sostegno che conferma tutta la sua criticità, a svantaggio, purtroppo, di migliaia di alunni con disabilità”.

BANDO PER SPECIALIZZARE 21 MILA DOCENTI ABILITATI

L’altra apparente buona notizia sul sostegno riguarda l’attivazione sicura e a breve termine del concorso di specializzazione per circa 21.000 posti. L’annuncio è stato fatto dall’allora sottosegretario all’Istruzione Lucia Azzolina, nel frattempo diventato ministro: “Il V ciclo sul sostegno – ha detto Azzolina – sarà bandito presto. Abbiamo attivato le procedure con le Università per i bandi, si spera all’inizio del primo trimestre 2020”.

Durante l’intervento, ripreso da Orizzonte Scuola, il ministro ha anche ribadito quanto già anticipato circa il numero di posti. “Sarà avviato per 14mila posti che erano stati preventivati cui aggiungeremo 7mila degli idonei, in totale 21 mila posti. Ci servono, non possiamo pensare di andare avanti così. Il sostegno è una cosa delicatissima e ci vogliono persone specializzate”, ha detto ancora Azzolina. Per l’accesso ai corsi, ricordiamo, servirà l’abilitazione oppure il titolo di accesso con i 24 Cfu prefissati.

Nel Decreto Scuola, entrato in vigore il 29 dicembre 2019, il termine ultimo per conseguire il titolo di specializzazione è stato posto al 15 luglio 2020. Inoltre, nella Legge di Bilancio 2020, sempre per il sostegno, sono stati stanziati 11 milioni per la formazione dei docenti di didattica speciale, più l’aumento dei posti di sostegno grazie ai provvedimenti giudiziali di condanna definitiva notificati al 31 agosto 2019.

LE RICHIESTE DEL SINDACATO

Anief denuncia l’insufficienza di questi provvedimenti: “Innanzitutto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – chiediamo al nuovo ministro dell’Istruzione di andare a valutare le effettive esigenze territoriali a differenza di quanto non fatto dai suoi predecessori. Questa potrebbe essere l’occasione per inserire la maggior parte dei posti in deroga in organico di diritto. Poi, forse, sarebbe opportuno eliminare l’accesso a numero programmato rispetto alle migliaia di insegnanti che insegnano senza specializzazione. Per queste ragioni, avevamo chiesto di modificare il decreto n. 126 salva-precari: l’emendamento, superando l’esclusione dalla partecipazione al concorso straordinario dei candidati senza titolo, li vincola a conseguire successivamente la specializzazione su sostegno”.

LA CASSAZIONE PARLA CHIARO

Quella del tribunale rimane la strada inevitabile per alunni e famiglie che non vogliono soccombere agli errori della politica e del legislatore come da anni porta avanti Anief con i suoi legali con la campagna #nonunoradimeno. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25101, ha spiegato che non è possibile fare modifiche quando il piano individualizzato dello studente disabile è stato stabilito: cancellare tutte o parte delle ore settimanali previste dalla programmazione educativa è, semplicemente, un atto illegittimo. Già la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 80/2010, ha dichiarato inammissibile un limite numerico ai docenti di sostegno. E così dal Palazzaccio, anche le Sezioni Unite della Cassazione, con sentenza n. 25011 del 2014, hanno ricordato come “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”. Dello stesso tenore la sentenza di quest’anno del Tar, ottenuta dai legali dell’Anief che impone di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno, alla luce delle certificazioni presentate.

I RICORSI DA PRESENTARE

In difesa di alunni disabili e docenti, il giovane sindacato ha presentato ricorso contro lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno, al quale è possibile ancora aderire gratuitamente ad adiuvandum. A questo proposito la Cassazione, con la sentenza n. 25101, ha appena confermato l’illegittimità della decisione degli Uffici scolastici di ridurre le ore settimanali stabilite dal Pei. Chi volesse informazioni, può scrivere a sostegno@anief.net. Infine, per venire incontro anche alle famiglie costrette a ritirare da scuola i figli per protesta, il sindacato ha confermato l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’, proprio per far rispettare le ore di sostegno indicate nella diagnosi funzionale di ogni allievo.