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Libia, Haftar e Serraj a Mosca per firmare la tregua

13 gennaio 2020 | 10:36
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Libia, Haftar e Serraj a Mosca per firmare la tregua

L’inviato russo per la Libia, Lev Dengov, ha confermato la “possibilità” che Serraj e Haftar a Mosca firmino un accordo sulla tregua e i “suoi dettagli”

Mosca – Il capo del governo di accordo nazionale libico, Fayez al-Serraj, e il comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale, Khalifa Haftar, saranno a Mosca per “contatti”. Lo ha annunciato una nota del ministero degli Esteri russo all’indomani dell’entrata in vigore di una tregua nel Paese nordafricano.

Nella capitale hanno preso intanto il via i colloqui tra i ministri degli Esteri e della Difesa di Russia e Turchia. I “contatti” tra Serraj e Haftar, infatti, si terranno sotto l’egida dei ministri dei due Paesi per siglare ufficialmente la tregua.

“Nel contesto dell’attuazione dell’iniziativa dei presidenti di Russia e Turchia, che è stata annunciata come risultato del summit di Istanbul, Mosca ospiterà oggi contatti inter-libici” si legge in una nota del ministero degli Esteri russo. “E’ prevista la partecipazione a questi contatti di Serraj, Haftar e rappresentanti di altre parti libiche” viene precisato.

L’inviato russo per la Libia, Lev Dengov, ha confermato la “possibilità” che Serraj e Haftar a Mosca firmino un accordo sulla tregua e i “suoi dettagli”. Dengov, tuttavia, non ha confermato un colloquio diretto tra i due rivali.

“Avranno incontri separati con funzionari russi e con gli emissari della delegazione turca che coopera con la Russia su questo dossier. Saranno probabilmente presenti ai colloqui anche rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti e dell’Egitto in qualità di osservatori” ha affermato l’inviato russo.

L’uomo forte di Bengasi sarà accompagnato a Mosca dal presidente del Parlamento con base nella Libia orientale, Aguila Saleh. Parteciperà ai colloqui anche il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, Khaled al-Mishri.

Il governo di Tripoli, riconosciuto dalle Nazioni Unite, si dice ad ogni modo pronto a “riprendere le operazioni militari nel caso la tregua venisse infranta” ha detto il capo del governo di accordo nazionale libico, al-Serraj, in un’intervista all’emittente privata ‘Al-Ahrar’.

Nel corso dell’intervista ha spiegato che Tripoli ha accettato il cessate il fuoco “da una posizione di forza” con l’obiettivo di “mantenere la coesione nazionale e sociale”. E “non ignoreremo i sacrifici dei nostri figli e dei nostri martiri o i nostri sogni per uno Stato civile”.

(Il Faro online)