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Fiumicino, arriva un altro mattone per la Casa di Enzo

15 gennaio 2020 | 10:32
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Fiumicino, arriva un altro mattone per la Casa di Enzo

Il Centro anziani Catalani dona all’associazione Insieme con i disabili onlus un contributo per la realizzazione del Dopo di noi

Fiumicino – Anziani protagonisti anche nella solidarietà. Nei giorni scorsi, infatti, i soci del Centro Catalani hanno consegnato all’Associazione Amici dei disabili onlus la cifra raccolta per aiutare la costruzione della “Casa di Enzo”.

La Casa di Enzo, chiamata così in ricordo di uno dei ragazzi dell’associazione volato in cielo troppo presto, si propone come Centro Diurno e notturno per Disabili. Un luogo di aggregazione e socializzazione dove si faranno attività di tipo laboratoriale e manuale, creazione di piccoli oggetti, attività di manipolazione, attività espressive.

Un centro diurno che sia di supporto alla vita quotidiana delle famiglie, quindi con un orario esteso e che sia in collegamento con servizi di tipo abitativo, per poter lavorare concretamente su passaggi delicati come il distacco dalla propria famiglia e contemporaneamente lavorare con la famiglia su questo aspetto.

Il centro sta sorgendo a Fiumicino in Via Coni Zugna all’altezza del civico 56/f, ed è l’unico nel suo genere presente sul territorio. Il primo obiettivo è la parte diurna, poi si prevede di costruire la parte “notte”, adiacente e comunicante con la zona residenziale del “Dopo di Noi”.

I costi rappresentano la montagna da scalare: per la realizzazione del Centro Diurno ci vorranno circa 350mila euro. “Ecco perché – spiega Mauro Stasio, presidente dell’associazione Insieme con i disabili onlus – qualunque contributo è tanto benvenuto quanto fondamentale. Per questo ringrazio Emma, una signora che capisce bene i problemi della disabilità, il presidente dell’associazione, il direttivo e tutti i soci. Non è la prima volta che il Centro Catalani fa donazioni alla nostra associazione, e questo ci commuove, ci fortifica, e ci fa capire quanto i buoni valori siano radicati nella gente di Fiumicino e soprattutto nelle generazioni dalle quali abbiamo solo da imparare”.