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Ancora fiamme nel campo rom di Castel Romano

16 gennaio 2020 | 18:03
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Ancora fiamme nel campo rom di Castel Romano

La discarica abusiva era già stata colpita da un violento incendio la notte scorsa

Pomezia  – Un nuovo focolaio è scoppiato questa mattina a Castel Romano, nel campo nomadi in via della Cumunella. La discarica abusiva, situata in una vasta area di circa 2000 metri quadri al confine tra Roma e Pomezia, era già stata colpita da un violento incendio la notte scorsa. I vigili del fuoco del distaccamento di Pomezia sono nuovamente intervenuti per mettere in sicurezza l’area che continua a sprigionare fumo nella zona a causa della presenza di rifiuti tossici.

Quel che resta del rogo

A seguito dell’evento, che ha tenuto impegnati i vigili del fuoco per ore, questa mattina Carabinieri, con due blindati, Polizia municipale di Roma Capitale e Guardia di Finanza hanno fatto irruzione nel campo rom. Ancora in accertamento gli esiti della perquisizione. “Le operazioni di bonifica sono durate poco più di 20 ore – ha dichiarato Riccardo Ciofi, segretario generale Fns Cisl Roma Capitale e Rieti – con squadre operative al lavoro giorno e notte. Attendevamo risposte concrete da parte della sindaca Raggi a seguito delle promesse fatte per vigilare su questi siti e puntualmente sono state disattese. Tale questione, di carattere sociale, non riguarda soltanto l’impegno delle squadre operative dei vigili del fuoco ma tutta la popolazione interessata”.

La presenza della discarica e del campo rom, che conta circa 500 nomadi, è un problema per i residenti della zona a causa della nube di fumo tossico rilasciata dai rifiuti e dalle condizioni di degrado in cui vivono i nomadi. Di fatto i pompieri intervengono spesso nella zona insieme alle forze dell’ordine per domare i frequenti roghi di origine dolosa.

“Siamo molto preoccupati – ha dichiarato il sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà – per l’ennesimo rogo avvenuto nel campo rom di Castel Romano, che dista pochi chilometri dal nostro territorio comunale. Una situazione insostenibile per i nostri cittadini sia in termini di sicurezza che di qualità dell’aria. Atti vandalici, rapine agli automobilisti, aggressioni sui mezzi pubblici, roghi tossici e degrado generalizzato sono episodi sempre più frequenti che ci coinvolgono da vicino. Purtroppo non abbiamo alcuna autorità né competenza per intervenire, ma la prossimità con il campo ci chiama in causa in merito alla sicurezza e all’incolumità dei nostri concittadini”.

“È necessario e non più rinviabile un intervento deciso da parte delle autorità competenti – conclude Zuccalà – per arginare tale fenomeno. Ho chiesto più volte, e lo ribadisco in questa occasione, che va attivato un tavolo di confronto tra le Istituzioni preposte con l’obiettivo più ampio di creare un osservatorio ad hoc sulla sicurezza”.

Non sono mancate le critiche alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. “La Raggi deve risolvere questo annoso problema. Da tempo chiediamo la chiusura immediata di questo scempio che va a discapito della Capitale e di Pomezia – dichiarano dal coordinamento provinciale della Lega -. L’area, invasa da grandi quantità di rifiuti va bonificata, i rifiuti sono dannosi per l’ambiente e le persone, danni di sicurezza e igiene ambientale. Chiediamo un presidio fisso delle forze dell’ordine in attesa della definitiva chiusura“.

“Ancora un incendio. Questa indecenza deve finire. Il sindaco di Roma ha già ricevuto le firme di migliaia di cittadini di Pomezia e Ardea che vogliono fermare queste continue aggressioni al nostro territorio – ha commentato l’ex sindaco di Pomezia, Fabio Fucci -. Matteo Salvini, da ministro dell’Interno, aveva avviato il lavoro per lo smantellamento dei campi dell’illegalità. Questo nuovo governo di sinistra, di Pd e 5 Stelle, con la complicità dei sindaci grillini di Roma e Pomezia, sta nuovamente tollerando i crimini commessi nei campi rom. E a pagarne le spese sono i cittadini di Pomezia. E’ ora di dire basta”.

(Il Faro online – foto © Facebook)