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La dieta mediterranea è la più sana e la migliore del mondo

Il modello alimentare mediterraneo oltre ad essere salutare per le persone lo è anche per l’ambiente

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di: Vincenzo Taurino

Salute e Benessere – Qual è la dieta più sana? Beh, ancora una volta, per il terzo anno di fila, la dieta mediterranea è stata ufficialmente riconosciuta come la migliore al mondo dalla rivista Us News and World Report.

Tra i 41 diversi regimi alimentari esaminati dal team di esperti, la dieta mediterranea ha messo tutti d’accordo sul fatto che può fornire benefici a lungo termine per la salute, conquistando il primo posto in diverse sottocategorie: migliore dieta per una sana alimentazione, migliore dieta a base vegetale, migliore dieta per il diabete e dieta più facile da seguire.

D’altra parte, sono numerosi gli studi che hanno dimostrato che può ridurre il rischio di diabete, colesterolo alto, demenza, problemi alla memoria, depressione e cancro al seno. Le vengono inoltre attribuiti effetti positivi sulla salute delle ossa e del cuore, sull’allungamento della vita media e sulla perdita di peso.

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Ricerche scientifiche

La dieta mediterranea è uno stile alimentare.

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato agli stili alimentari tradizionali dei Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Scienziati di tutto il mondo hanno iniziato a studiarla fin dagli anni ’50 del secolo scorso e ancora oggi rimane tra le diete che, associate a stili di vita corretti, risultano influire positivamente sulla nostra salute.

Il primo studio osservazionale sulla dieta mediterranea, diventato famoso come “studio dei sette Paesi”, fu condotto dal Biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys in cui vennero messe a confronto le diete adottate da Stati Uniti, Italia, Finlandia, Grecia, Yugoslavia, Paesi Bassi e Giappone per verificarne benefici e punti critici in termini di salute cardiovascolare.

I risultati di tale studio non lasciavano molti dubbi: più ci si scostava dagli schemi mediterranei, maggiore era l’incidenza di malattie cardiovascolari.

Lo stile alimentare individuato da tale studio, e da molte altre ricerche che l’hanno seguito, si basa sul consumo prevalente di alimenti di origine vegetale come cereali e derivati (pasta e pane integrali), legumi, frutta, verdura e olio extravergine di oliva; e su un consumo moderato di prodotti di origine animale come la carne, latticini e pesce.

La letteratura scientifica degli ultimi decenni ci può aiutare a fare delle ipotesi sulle ragioni dell’effetto protettivo della dieta mediterranea sulla salute. innanzitutto il fatto che tale stile alimentare prevede il consumo di alimenti a bassa densità calorica come verdura, frutta, cereali e legumi che in più assicurano un apporto di fibra che protegge dall’insorgenza di molte malattie croniche; inoltre si sono riscontrate numerose attività biologiche positive per il nostro organismo da parte di composti presenti quasi esclusivamente in alimenti di origine vegetale.

La Fondazione Dieta Mediterranea, la prima in Italia e nel mondo che ha come scopo fondamentale la tutela e la ricerca sulla dieta mediterranea, oltre i benefici per la salute ne mette in risalto anche i benefici per l’ambiente, sociali ed economici.

Sostenibilità della dieta mediterranea

Il modello alimentare mediterraneo oltre ad essere salutare per le persone lo è anche per l’ambiente. Si stima in media che per ottenere 100 calorie, la dieta mediterranea provoca un impatto ambientale di circa il 60 % inferiore rispetto ad una alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano, basata in misura maggiore su carni e grassi animali, piuttosto che su vegetali e cereali.
Ma il modello alimentare mediterraneo, come già sottolineato dall’Unesco, va oltre il concetto di cibo. Il termine stesso dieta deriva dal greco antico diaita (stile di vita) proprio ad indicare la valenza sociale e culturale della dieta mediterranea. Considerando gli effetti positivi sulla sfera sociale, economica ed ambientale, si può considerare la dieta mediterranea un modello alimentare sostenibile.

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Benefici ambientali

Impiego risorse naturali. La dieta mediterranea prevede un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi, la cui produzione richiede un impiego di risorse naturali (suolo, acqua) e di emissioni di gas serra meno intensivo rispetto ad un modello alimentare basato perlopiù sul consumo di carni e grassi animali.

Stagionalità. La dieta mediterranea prevede il consumo degli alimenti rispettando la stagionalità degli stessi. Questo si traduce in una riduzione delle coltivazioni in serra e dei relativi impatti ambientali, così come dell’approvvigionamento e dei costi di trasporto da paesi lontani (food miles).

Biodiversità. La dieta mediterranea rispetta il territorio e la biodiversità, attraverso semine diverse in ogni area e rotazione delle colture, al fine di garantire anche la sicurezza alimentare.

Frugalità. La dieta mediterranea prevede porzioni moderate e consumo di alimenti integrali e freschi, poco trasformati. Sia le quantità consumate che le minori trasformazioni subite dagli alimenti contribuiscono a ridurre gli impatti ambientali dei comportamenti alimentari.

Benefici sociali

Salute. La dieta mediterranea, insieme all’attività fisica, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di tumore (colon retto, mammella, prostata, pancreas, endometrio). Inoltre, l’assunzione di cibi freschi e integrali permette una maggiore disponibilità e utilizzo di micronutrienti e antiossidanti.

Consapevolezza. La dieta mediterranea promuove una maggiore consapevolezza alimentare e legame col territorio, la conoscenza della stagionalità, biodiversità e naturalità degli alimenti.

Convivialità. La dieta mediterranea promuove l’interazione sociale, i pasti comuni sono la pietra angolare delle feste e delle nostre tradizioni sociali.

Identità. La dieta mediterranea è espressione dell’intero sistema storico e culturale del Mediterraneo. È una tradizione alimentare millenaria che si tramanda di generazione in generazione, promuovendo non solo la qualità degli alimenti e la loro caratterizzazione territoriale, ma anche il dialogo tra i popoli.

Benefici economici

Spesa sanitaria. Una maggiore aderenza delle abitudini alimentari al modello mediterraneo migliorerebbe lo stato di salute generale della popolazione, che si tradurrebbe in una diminuzione della spesa sanitaria nazionale.

Spesa delle famiglie. L’aderenza al modello alimentare mediterraneo, privilegiando alimenti di stagione, prevalentemente cereali e vegetali, permetterebbe una diminuzione della spesa alimentare delle famiglie.

Valorizzazione aziende. La diffusione del modello alimentare mediterraneo si tradurrebbe in un aumento della domanda commerciale dei prodotti naturali (frutta, verdura, cereali, legumi…) e dei loro derivati (olio, vino, pasta, pane…), creando reddito e occupazione per le aziende delle regioni mediterranee.

Valorizzazione territori. La diffusione del modello alimentare mediterraneo valorizzerebbe l’offerta agro-eno-gastronomica dei nostri territori, contribuendo alla destagionalizzazione dell’offerta turistica.

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La classifica delle diete più sane

La classifica finale è stata redatta da un panel di esperti di diverse tematiche (diabete e problemi cardiaci, dieta e nutrizione, psicologia alimentare e obesità), che hanno preso in esame le ricerche pubblicate da pubblicazioni scientifiche e report di enti pubblici.

La dieta mediterranea, al primo posto della lista, rappresenta un punto di riferimento per individuare e praticare un’alimentazione preventiva e protettiva.

Al secondo posto, la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), raccomandata per tenere sotto controllo l’ipertensione o l’ipertensione.

Terza nella lista una dieta vegetariana flessibile che permette un servizio occasionale di carne.

A seguire, al quarto posto nella lista, la dieta MIND focalizzata sul cervello e la dieta Weight Watcher.

L’undicesima nella lista è la dieta vegetariana, mentre la dieta vegana è al 20 ° posto.

(Il Faro online)

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