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Terracina si propone di adottare i daini del Circeo, ma è già polemica

Legambiente Terracina: "Le amministrazioni locali danno il via ad una "gara" di solidarietà per adottare o far adottare i daini, senza specificare né il luogo né i costi."

San Felice Circeo e Terracina – Ancora una volta, la questione dell‘abbattimento dei daini che si trovano all’interno del Parco Nazionale del Circeo ha trovato il modo di spaccare nuovamente l’opinione pubblica. Da qualche giorno, infatti, alcuni Comuni della zona hanno fatto sapere di essere interessati ad “adottare” alcuni degli esemplari in sovrannumero (leggi qui).

Un’azione che, però, ha già scatenato la polemica del Circolo Legambiente di Terracina, che, senza troppi giri di parole, fa sapere: “Mentre si lavora per innovative soluzioni di gestione faunistica ad un problema complesso come il contenimento delle specie in zone protette, le amministrazioni locali danno il via ad una facile “gara” di solidarietà per adottare o far adottare i poveri daini.”

E, ancora, da Legambiente Terracina proseguono: “Sulla vicenda del brutale abbattimento dei daini previsto al Parco Nazionale del Circeo, attraverso metodi davvero arcaici di prelievo, era intervenuta già giorni fa Legambiente Lazio chiedendo di evitare, però, anche ogni strumentalizzazione di una vicenda delicata e di grande impatto ecologico (leggi qui), visto che, secondo il “Piano gestionale di controllo del daino nella foresta demaniale” il Parco ospita ormai una densità complessiva di daino più che doppia (42 esemplari per 100 ettari)  rispetto alla capacità portante massima auspicata di 15-20 esemplari ogni 100 ettari.  Giorni fa era quindi partita anche l’iniziativa dei Circoli Legambiente locali indirizzata verso l’Ente Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi e l’Ente Parco Regionale Monti Aurunci per chiedere a gran voce la autorizzazione a trasferire lì daini, proprio al fine di limitare gli interventi di contenimento, individuando aree o contesti territoriali disponibili ad “adottare” gli animali prelevati.”

Da qui, Legambiente fa un passo indietro e chiarisce la propria posizione in merito all’abbattimento: “Fin dall’emergere della questione, giorni, abbiamo espresso la volontà non solo di operare sull’emergenza dei trasferimenti, ma di proporre almeno una temporanea sospensione del Piano di Gestione del Parco e di una revisione delle linee guida ‘Linee guida della gestione degli Ungulati – Cervidi e Bovidi’ dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), pur tenendo conto che il Piano ha una sua importante valenza  – ha avuto il parere positivo del ministero dell’Ambiente e della  Regione Lazio -, al solo fine di introdurre metodi di prelievo meno cruenti e più in linea con la contemporanea sensibilità animalista.”

Non solo. “Come Circolo – hanno fatto sapere gli ambientalisti – vogliamo continuare a pensare anche alla soluzione più semplice, ovvero l’allestimento di recinzioni, dissuasori e catarifrangenti in loco, che impediscano ai daini di dirigersi verso la strada ed evitare così le problematiche di sicurezza stradale, oppure il ricorso all’immunoterapia con vaccinazione con sostanze specifiche, senza spostare i fragili daini, che hanno un sistema cardiocircolatorio molto delicato.”

Per questo, e perché l’obiettivo finale resta il benessere degli animali – in questo caso i daini, che non possono vivere in piccolo aree recintate come accade negli zoo – Legambiente Terracina conclude tornando ad attaccare aspramente le amministrazioni “che, sull’onda emotiva e, senza alcuna considerazione degli impatti ecologici e degli aspetti tecnici assai complessi, si propongono per adozioni sul proprio territorio, senza peraltro specificare su quali aree demaniali e con quali costi, oppure pensano a delocalizzare gli animali attraverso l’adozione di privati, aziende agricole e agrituristiche che ne potrebbero far richiesta.”

(Il Faro on line)