L'emendamento

Università, il premier Conte annuncia l’assunzione immediata di 1.600 ricercatori 

22 gennaio 2020 | 10:00
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Università, il premier Conte annuncia l’assunzione immediata di 1.600 ricercatori 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “L’annuncio del premier Conte, sarebbe un primo passo importante per sbloccare il sistema accademico”

Scuola – Finalmente si torna a parlare di assunzione dei ricercatori universitari: lo ha fatto ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la cerimonia inaugurale dell’anno accademico dell’Ateneo di Firenze a Palazzo Vecchio.

Il Capo del Governo ha preso un impegno per stabilizzare un discreto numero di ricercatori che operano i nostri atenei: “Per immettere sin da subito nuovi giovani ricercatori nel sistema – ha detto il premier -, stiamo valutando, in sede di conversione in legge del Dl di proroga termini, la presentazione di un emendamento volto ad immettere immediatamente nel sistema 1.600 nuovi ricercatori”, aggiungendo che si interverrà con un piano organico quinquennale.

L’IMPEGNO DEL PREMIER E DEL M5S

Conte, scrive Orizzonte Scuola, si è soffermato anche sull’internalizzazione degli Atenei italiani: “Nel nuovo Ministero dell’Università e della Ricerca, verrà istituita una specifica Direzione sull’internazionalizzazione con l’obiettivo di favorire l’ingresso di studiosi stranieri nel nostro Paese”, ha spiegato il presidente del Consiglio. Immediata e positiva la reazione all’intervento del premier, da parte del primo partito di Governo: il M5S ha voluto far sapere di concordare “sulla necessità di varare un piano strutturale di riforme, che sappia guardare al lungo periodo, e che sia in grado tanto di fermare la fuga di cervelli italiani all’estero quanto di attrarre eccellenze straniere in Italia” aggiungendo che “l’immissione poi di 1.600 nuovi ricercatori è una misura che le persone che lavorano nelle Università e negli Enti di ricerca attendono da anni. Si tratta di impegni concreti che sosteniamo con convinzione, perché vanno nel senso di rimettere la ricerca scientifica al centro di ogni strategia per il progresso del Paese”.

L’AZIONE DEL SINDACATO

L’impegno del Governo, compresa l’apertura ai ricercatori di altri Paesi, costituisce la risposta migliore alle richieste che su questo ambito professionale da anni Anief porta avanti, che, dopo avere rivendicato “la carta europea dei ricercatori”, proprio in questi giorni ha chiesto – attraverso specifici emendamenti al decreto Milleproroghe 162/19, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed ora all’esame della I e V Commissione della Camera – delle modifiche migliorative sul tema. Una di queste, proposta sempre dall’Anief, è in piena linea con le esortazioni del presidente del Consiglio e del M5S: riguarda la necessità, sempre più impellente, di prorogare il reclutamento dei ricercatori a tempo indeterminato e di istituire un albo nazionale dei ricercatori universitari.

L’EMENDAMENTO ANIEF AL DECRETO MILLEPROROGHE

Per fare questo, il sindacato chiede, appunto, di creare “un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, che non dà diritto alla docenza e rimane valido per un triennio, dietro valutazione dei titoli e dei curricula scientifici e didattici posseduti”. All’interno dell’albo andrebbero a confluire, come ricercatori, “i candidati in possesso del dottorato di ricerca o di un titolo riconosciuto equipollente anche conseguito all’estero, con almeno tre insegnamenti universitari a contratto, con pubblicazioni di rilevanza anche internazionale, che hanno ottenuto un assegno di ricerca della durata di almeno quarantotto mesi anche non continuativi di cui all’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, (o di contratti a tempo determinato o di formazione, retribuiti di collaborazione coordinata e continuativa, o a progetto, di rapporti di collaborazione retribuita equipollenti ai precedenti presso università o enti di ricerca della stessa durata)”. Conseguentemente, le Università, con chiamata diretta, possono attingere dall’albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza per l’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato”.

Clicca qui, per visionare l’emendamento integrale, proposto da Anief, al decreto Milleproroghe omnibus n. 162 (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2019):

(Il Faro online)