Papa Francesco: “Solo fidandoci di Dio possiamo cambiare il nostro cuore e il mondo”

26 gennaio 2020 | 16:44
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Papa Francesco: “Solo fidandoci di Dio possiamo cambiare il nostro cuore e il mondo”

All’Angelus la preghiera del Papa per la Cina colpita dal coronavirus: “Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese, già messo in atto per combattere l’epidemia”

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – “La nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale, deve invece esprimersi in un’apertura fiduciosa del cuore e della mente per accogliere la Buona Notizia di Gesù. È questa – la Parola di Gesù, la Buona Notizia di Gesù, il Vangelo – che cambia il mondo e i cuori! Siamo chiamati, pertanto, a fidarci della parola di Cristo, ad aprirci alla misericordia del Padre e lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirto Santo”.

Ce lo ricorda Papa Francesco, affacciandosi in piazza San Pietro per la preghiera domenicale dell’Angelus, pronunciato al termine della Messa (leggi qui) officiata nella basilica vaticana in occasione della “Domenica della Parola di Dio”, istituita dallo stesso Beroglio appena poche settimane fa (leggi qui).

Ed è proprio sulla Parola di Dio che il Pontefice incentra la sua catechesi, partendo dal brano evangelico odierno, ovvero quello dell’inizio della missione pubblica di Gesù, che avvenne “in Galilea, una terra di periferia rispetto a Gerusalemme, e guardata con sospetto per la mescolanza con i pagani. Da quella regione non ci si aspettava nulla di buono e di nuovo; invece, proprio lì Gesù, che era cresciuto a Nazaret di Galilea, incomincia la sua predicazione”.

Egli proclama il nucleo centrale del suo insegnamento sintetizzato nell’appello: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Questo annuncio è come un potente fascio di luce che attraversa le tenebre e fende la nebbia. Con la venuta di Gesù, luce del mondo, Dio Padre ha mostrato all’umanità la sua vicinanza e amicizia. Esse ci sono donate gratuitamente al di là dei nostri meriti. La vicinanza di Dio e l’amicizia di Dio non sono un merito nostro: sono un dono gratuito di Dio. Noi dobbiamo custodire questo dono.

Appello alla conversione

Nel suo appello alla conversione, che Gesù rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, “si comprende in pienezza proprio alla luce dell’evento della manifestazione del Figlio di Dio“.

“Tante volte – sottolinea il Papa – risulta impossibile cambiare vita, abbandonare la strada dell’egoismo, del male, abbandonare la strada del peccato perché si incentra l’impegno di conversione solo su sé stessi e sulle proprie forze, e non su Cristo e il suo Spirito. Ma la nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale, no. Credere questo anche sarebbe un peccato di superbia“.

“È da qui che comincia il vero percorso di conversione – sottolinea il Pontefice -. Proprio come è capitato ai primi discepoli, trasformandoli in annunciatori e testimoni dell’amore di Dio verso il suo popolo”.

La preghiera del Papa per la Cina

Dopo la benedizione, il pensiero del Papa va all’estremo oriente: “Desidero anche essere vicino e pregare per le persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina. Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese, già messo in atto per combattere l’epidemia”.

Francesco prega anche per i malati di morbo di Hansen: “Siamo vicini a tutte le persone che ne sono affette e a quanti in diversi modi si prendono cura di loro”.

Poi, un pensiero in vista della Giornata della Memoria: “Davanti a questa immane tragedia, a questa atrocità, non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria. Domani siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più, mai più!“.

Infine, l’immancabile saluto: “Auguro a tutti una buona domenica. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

(Il Faro online)