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Coronavirus, in Cina 80 morti e quasi 3.000 casi confermati

28 gennaio 2020 | 14:05
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Sono circa seimila medici, infermieri ed altro personale sanitario inviati nella provincia di Hubei per combattere l’epidemia

Pechino – Sono 2.798 i casi confermati di nuovo coronavirus, secondo il report dell’Organizzazione mondiale della sanità, che conta 80 decessi, al momento tutti in Cina. Il gigante asiatico registra ben 2.741 contagi confermati e quasi 6 mila sospetti. Solo 461 i pazienti in condizioni severe. Fuori dalla Cina, sono 37 i casi di Coronavirus confernati, in 11 Paesi, fra cui in Europa solo la Francia, con 3 pazienti.

Di questi 37 casi, 3 sono stati diagnosticati senza l’insorgenza di sintomi. L’età media dei pazienti è di 45 anni, con un range che va dai 2 ai 74 anni. Il 71% è uomo. La quasi totalità (36) avevano fatto frequenti viaggi in Cina (34 a Wuhan) o avevano avuto contatti stretti con persone rientrate dalla città epicentro dell’epidemia. Per l’Oms il rischio legato al coronavirus rimane molto alto per la Cina, e alto a livello globale e regionale.

Diversi i numeri resi noti dalla Commissione sanitaria nazionale cinese, che parla di 106 vittime e 4.515 casi confermati, di cui 976 in condizioni cliniche. 6.973 i casi di sospetto contagio da 2019-nCoV. Il ministero dell’Educazione cinese ha annunciato il rinvio dell’inizio del semestre di primavera di scuole e università – dopo la fine delle vacanze per il capodanno lunare – a causa dell’emergenza provocata dal nuovo coronavirus. Il ministero dell’Educazione non ha fornito alcuna indicazione sulla nuova data prevista di inizio del semestre, precisando che le decisioni dovranno essere prese dalle autorità locali.

Le autorità per l’immigrazione cinese hanno chiesto ai connazionali di rinviare i viaggi all’estero nel tentativo di contenere la diffusione del nuovo coronavirus. L’Amministrazione nazionale per l’immigrazione ha spiegato che il consiglio ha l’obiettivo di proteggere la vita e la salute dei cinesi e degli stranieri, dal momento che la riduzione dei flussi di persone potrebbe contribuire a contenere l’epidemia.

Chiunque manifesti sintomi di infezione respiratoria, febbre e tosse dovrebbero sospendere i programmi di viaggio chiedendo assistenza sanitaria, hanno raccomandato le autorità, che chiedono anche di essere informate su itinerari e ogni altro dettaglio di viaggio.

Sono circa seimila medici, infermieri ed altro personale sanitario inviati nella provincia di Hubei – dove si trova Wuhan, la città focolaio del contagio di nuovo coronavirus – per combattere l’epidemia. Lo ha detto in una conferenza stampa a Pechino un funzionario della Commissione sanitaria nazionale, Jiao Yahui, secondo cui 4.130 operatori sanitari, suddivisi in 30 squadre, hanno già cominciato a lavorare, mentre altri 1.800 arriveranno entro oggi.

Intanto, sei nuovo casi di nuovo coronavirus sono stati confermati in Thailandia, per un totale di 14. Lo ha reso noto un funzionario della sanità di Bangkok, secondo cui cinque dei pazienti – di età compresa tra i 60 ed i 70 anni – venivano dalla provincia di Hubei e fanno parte dello stesso nucleo familiare, mentre il sesto paziente viene da Chongqing.

(Il Faro online)