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Fucci risponde alle critiche sul campo rom di Castel Romano: “Chi non è in regola va espulso”

28 gennaio 2020 | 19:13
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Fucci risponde alle critiche sul campo rom di Castel Romano: “Chi non è in regola va espulso”

Fucci: “Per prima cosa vanno identificate capillarmente tutte le persone che sono all’interno del campo. I minori che non si trovano in condizioni accettabili di vita vanno allontanati da quel luogo”

Pomezia – In seguito ai disastrosi eventi accaduti nel campo rom di Castel Romano lo scorso mese, il consigliere Fabio Fucci, ex sindaco di Pomezia M5S ora con Lega di Matteo Salvini,  ha commentato la presenza del campo sostenendo con determinazione la chiusura dello stesso (leggi qui).

Le polemiche scaturite dalle affermazioni dell’ex Sindaco non sono state poche e ad alcune di queste Fucci ha risposto tramite la sua pagina Facebook, proponendo la sua personale idea riguardo la gestione del campo rom.

“Dunque la mia idea (sottolineo la mia) è questa: per prima cosa vanno identificate capillarmente tutte le persone che sono all’interno del campo – scrive Fucci -. Chi non ha titolo né diritto a permanere in Italia va espulso; i neonati, bambini e minori che non si trovano in condizioni accettabili di vita vanno allontanati dalle famiglie che li stanno esponendo a quella indecenza e vanno avviati ad un sistema di educazione che li inserisca in una società dove vige rispetto per il prossimo e amore per il nostro Paese;

“I criminali latitanti vanno portati in carcere, – continua Fucci – così come chi si è macchiato di crimini; i rimanenti, adulti, che sono cresciuti con una diffusa cultura dell’illegalità, allergia al vivere civile e al rispetto per il prossimo, vanno inseriti in un strutture di recupero ed educative a lungo termine da cui non possano uscire fino a che non dimostrino di avere rispetto per le persone, per il lavoro, per il nostro Paese e per le nostre tradizioni.

In quelle strutture dovranno lavorare per sostenere la struttura stessa e le persone ospitate al suo interno. Queste sono persone cresciute a ‘pane, furti e aggressioni’ e fintanto che non dimostreranno di essere pronti per il vivere civile non dovranno avere la possibilità di nuocere al prossimo come invece sono abituati a fare.

Per intenderci, qualcosa di simile alle comunità di recupero dalle tossicodipendenze. Per precisare, sono assolutamente contrario che ai rom vengano date in concessione le case popolari che vanno invece destinate ai nostri concittadini in difficoltà”.

(Il Faro online)