la vicenda |
Cronaca Locale
/

Acqua pubblica a Ladispoli, il Pd: “Non serve una mozione, ma una delibera”

30 gennaio 2020 | 03:00
Share0
Acqua pubblica a Ladispoli, il Pd: “Non serve una mozione, ma una delibera”

Pd: “Se le tariffe saranno rialzate da un mese all’altro i cittadini sapranno individuare le responsabilità”

Ladispoli – “Nel Consiglio Comunale l’Amministrazione ha portato in discussione una mozione che di fatto ufficializzava la consegna della rete idrica ad Acea. Le mozioni sono atti che non hanno alcuna valenza giuridica o amministrativa: esprimono auspici ed invitano l’esecutivo a deliberare e la mozione non cambiava la situazione, visto che già dal settembre 2019 il Sindaco (insieme agli altri Sindaci dei Comuni rimasti fuori dall’Acea) ha firmato un verbale nel quale si impegnava a procedere con gli atti necessari ad evitare il Commissariamento. Da allora nessun atto valido da un punto di vista Amministrativo (delibere) ma solo lettere e contatti verbali”.

E’ questo ciò che si legge nel comunicato diffuso dal Partito Democratico di Ladispoli, che aggiunge: “Dopo l’inizio della procedura di Commissariamento (evitata da altri Comuni con atti Amministrativi), il nostro Comune poteva deliberare per iniziare a trattare con Acea le condizioni migliori. Il Sindaco ha invece deciso di convocare un Consiglio Comunale aperto e ieri sera si è capito perché: fare propaganda e speculazione politica senza avere il coraggio di assumersi direttamente le responsabilità che gli competono.

Il Pd, il partito degli amministratori che in passato hanno creato la Flavia Acque e hanno sempre difeso la gestione pubblica, era disposto a votare la mozione se fossero stati inseriti i riferimenti alle posizioni dei Ministeri che si sono succeduti in questi anni e se fosse stata inserita la richiesta all’Acea di tenere ferme le tariffe per un periodo transitorio.

La maggioranza non ha accettato ed anzi ha lasciato nella mozione la frase che dà per scontato l’aumento delle tariffe dal momento dell’entrata dell’Acea. Questi sono i motivi per i quali il Pd ha deciso di astenersi insieme ad altri consiglieri di minoranza. Per senso di responsabilità verso la città, non certo verso una Amministrazione arrogante. Se gli utenti e i dipendenti non otterranno le migliori condizioni per il servizio e se le tariffe saranno rialzate da un mese all’altro i cittadini sapranno individuare le responsabilità”.