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Coronavirus a Pomezia, un fake scatena la caccia all’untore

31 gennaio 2020 | 12:03
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Coronavirus a Pomezia, un fake scatena la caccia all’untore

Uno scherzo virale su Facebook genera il panico tra i cittadini di Pomezia

Pomezia – È caos tra i cittadini di Pomezia: a scatenare il panico è stato un post su Facebook pubblicato da Umberto Rello, profilo fake famoso nella zona per prendersi gioco di tutte le vicende e i personaggi che riguardano il territorio.

“Primi due casi di coronavirus in Italia (leggi qui) -, scrive Umberto Rello nel gruppo “Sei di Pomezia se…” – due cinesi in vacanza. Sappiamo per certo, grazie a fonti che terremo anonime, che i due sono stati a contatto con un cittadino di Pomezia che lavora a Roma. La persona in questione è questa http://www.fb.com/profile.php?=75876879 e potrebbe essere altamente infetta. Fate attenzione e non uscite assolutamente”

Il post ha generato oltre quattrocento commenti tra allarmismo, minacce di denuncia alla Polizia Postale e commenti ironici. Gli utenti, curiosi di conoscere l’identità della persona infetta, cliccano sul link e qui si nasconde lo scherzo: cliccando sul link ognuno si ritrova immediatamente nel proprio profilo personale. Nonostante si sia trattato di un semplice scherzo, in molti ci hanno creduto.

Sono una persona che sta agli scherzi ma stavolta avete esagerato, vi chiedo per cortesia di togliere il mio nome perché ho parenti stretti che potrebbero stare in ansia”

presenterò una denuncia alla Polizia Postale se tutto questo non viene immediatamente cancellato e non sto scherzando, è vero che siamo su un social ma non può utilizzare la nostra immagine di privati per scherzi di questo tipo”: “Cliccando sul link esce il mio profilo, ti denuncio”

Questi sono solo alcuni dei commenti sotto al post, ma non sono mancati quelli tra cittadini che si accusano a vicenda di essere infetti, mentre i più giovani ironizzano.

Il coronavirus è arrivato a Roma ma con esso anche le bufale. Lo scherzo virale dimostra il livello di allarmismo che sta generando il virus, che gli esperti hanno comunque definito meno pericoloso di altri e con un tasso di mortalità poco sopra al 2%.

(Il Faro online)