Golfo in fermento: il retroporto di Gaeta in vendita all’Eni

31 gennaio 2020 | 10:22
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Golfo in fermento: il retroporto di Gaeta in vendita all’Eni

Scinicariello: “Se l’Amministrazione Mitrano non interverrà, Gaeta verrà calpestata, umiliata. Chiesta una Commissione Urbanistica urgente.”

Gaeta – Il mondo politico del Golfo, in questi giorni, è in fermento. Il motivo? Una vasta area del retroporto di Gaeta è in vendita all’Eni e la bonifica – tema su cui si concentrano le polemiche – sarà a carico degli acquirenti.

Trano: “L’area è alienata senza un piano particolareggiato”

Il primo a intervenire sulla vicenda è stato il deputato pentastellato Raffaele Trano che ha fatto sapere:  “L’area è alienata senza ancora un piano particolareggiato, e con bonifica a carico dell’acquirente. Particolari che, insieme ai flussi di capitale che detti investimenti comportano, destano non poche preoccupazioni e che mi hanno spinto, già prima della scadenza delle offerte, previste per il 16 settembre, a manifestare preoccupazione all’Autorità di Sistema e alla stampa.

In vista della proroga della scadenza della presentazione delle offerte al 30 gennaio, ho dunque avuto una serie di incontri con il Mise e alcuni enti territoriali per capire se fosse possibile un’iniziativa pubblica, nel presupposto di mettere a disposizione l’area di tutti gli operatori portuali che ne manifestassero interesse.”

Scinicariello denuncia: “L’amministrazione Mitrano continua a fare finta di nulla, si convochi un consiglio comunale straordinario”

Dopo l’onorevole Trano, a intervenire sulla questione è il consigliere di minoranza di Gaeta, Emiliano Scinicariello, che sui suoi canali social ha fatto sapere: “L’Eni ha deciso di dismettere un’importante area nel retroporto, e lo fa con una procedura in cui prevede che l’onere della bonifica sia a carico dell’acquirente. Il 31 gennaio scade il termine entro cui presentare offerte. Chi può comprare un’area di quel tipo? E soprattutto, considerando che la bonifica sia a suo carico, e che la stessa costi tantissimo e in misura differente a seconda di ciò che ci si intende fare (se ci si fa un asilo è un conto, se ci si fa una discarica è un altro…), è legittimo preoccuparsi. L’aveva detto giorni fa l’onorevole, evidentemente inascoltato. L’Amministrazione Mitrano, infatti, continua a far finta di nulla…”

E ancora: “Ho chiesto una Commissione Urbanistica urgente, e un altrettanto urgente Consiglio Comunale. Ma nell’attesa di risposte, ho trovato piena condivisione dell’allarme da parte dei colleghi consiglieri Massimo Magliozzi, Franco De Angelis e Luigi Gaetani, che hanno chiesto con me il Consiglio comunale. Si farà? Lo spero per Gaeta, per i gaetani, per il loro futuro.”

Ma perché tutta questa “agitazione”? Scinicariello fa un passo indietro e spiega: “L’Eni si era impegnata, col protocollo d’intesa del 2011, a farsi carico della bonifica in cambio della dismissione dei serbatoi; oggi la stessa Eni fa carta straccia di quell’atto, evidentemente “non trovando ostacoli politici ed amministrativi”. Se così sarà, cioè se l’Amministrazione Mitrano non interverrà, Gaeta verrà calpestata, umiliata, perché la propria Amministrazione non sarà stata in grado di far rispettare gli accordi che essa stessa ha sottoscritto… praticamente, l’ennesimo atti di svendita della nostra città.”

Poi Scinicariello conclude: “I cittadini hanno di che essere preoccupati! Perché, in assenza di piano particolareggiato, in quel terreno in via di aggiudicazione, che affaccia sulla strada e a pochi passi dal centro abitato, ci si può fare qualsiasi cosa. Considerando che l’onere della bonifica è a carico di un privato, e che bonificare mezzo secolo di idrocarburi colati nel sottosuolo non sarà cosa da poco… ho il timore fondato che la salute dei cittadini gaetani possa passare per l’ennesima volta in secondo piano.”

(Il Faro on line)