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Casa del bambino, oltre 450 le firme raccolte da Minturno libera contro lo sfratto “della vergogna”

2 febbraio 2020 | 14:00
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Casa del bambino, oltre 450 le firme raccolte da Minturno libera contro lo sfratto “della vergogna”

Minturno libera: “Abbiamo chiesto di rivedere la posizione in merito alla “Casa del bambino”, alla luce della forte adesione popolare alla nostra iniziativa.”

Minturno – Sono oltre 450 le firme raccolte da “Minturno libera” per evitare lo sfratto “della vergogna” che rischia di subire la parrocchia Maria Santissima Immacolata per i locali della “Casa del bambino.”

“Vorremmo ringraziarvi uno per uno per il sostegno – fanno sapere dal comitato civico -, ma siccome non è possibile lo facciamo comunicandolo a mezzo stampa e sui social.” Per poi aggiungere: “Ricordiamo, che di tale scelta contestiamo i modi e i tempi utilizzati dall’amministrazione (un preavviso di soli 18 giorni), i quali comportano notevoli disagi alle famiglie che frequentano la parrocchia e che nulla a che a vedere con la richiesta del parroco, don Alessandro Corrente, che ipotizzava che l’eccessivo carico al piano superiore, dovuto all’enorme mole di testi librari presenti nella biblioteca Enzo Integlia, stesse danneggiando i locali del piano terra.”

E ancora: “A oggi, bisogna far presente che, mentre il Parroco ha già sgomberato i locali, lo stesso non è accaduto per quelli del primo piano e, inoltre, gli stessi sono chiusi, contrariamente a quanto pattuito con l’Amministrazione. Abbiamo chiesto, quindi, nella nota di accompagnamento alla petizione (protocollo n. 2991 del 30 gennaio 2020), di rivedere la posizione in merito alla “Casa del bambino”, alla luce della forte adesione popolare alla nostra iniziativa, consentendo perlomeno che i corsi attualmente in itinere possano terminare regolarmente e di verificare l’effettivo sgombero anche della parte concessa a Italia Nostra, la quale, come affermato dal primo cittadino, è interessato da identico provvedimento della parrocchia.”

Minturno libera conclude: “La nostra richiesta è stata indirizzata non solo al sindaco Gerardo Stefanelli ma anche alla delegata all’inclusione sociale Laura Miola, con la quale siamo sempre disponibili a fare un sopralluogo in diretta video per mostrare a tutti se, effettivamente, le aule per il catechismo, non altri locali destinati per causa di forza maggiore a tale scopo, sono accessibili ai disabili.”

(Il Faro on line)