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Arredi scolastici ad Ardea, condanna da 36.000 euro per Petricca. Salvi Cucuzza e Tovalieri

3 febbraio 2020 | 06:30
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Arredi scolastici ad Ardea, condanna da 36.000 euro per Petricca. Salvi Cucuzza e Tovalieri

Una storia risalente al 2013 arriva alla sentenza di primo grado

Ardea ā€“ La sentenza del Tribunale ordinario di Velletri, Seconda sezione civile, nella persona del Giudice dott. Francesca Colluarriva, ĆØ una mazzata: ā€œIl Tribunale Dichiara ai sensi dellā€™art. 191, comma 4 del TUEL, responsabile della fornitura Petricca Nicolaā€¦ e lo condanna al pagamento in favore della SIGI della somma pari ad ā‚¬ 35.928,14 oltre interessiā€. Carenza di legittimazione passiva invece per gli altri due accusati, Giovanni Cucuzza e Sabrina Tovalieri, assolti perchĆ© estranei allā€™ordine effettuato.

Insomma, rispetto alla storia della Sigi srl e degli arredi scolastici acquistati senza copertura finanziaria ā€“ una vicenda risalente al 2013 ā€“ secondo il Tribunale Cucuzza (dirigente comunale) e Tovalieri (funzionario comunale) non commisero alcuna leggerezza, segnalando anzi la mancata copertura economica. Diversa la posizione dellā€™assessore alla scuola Nicola Petricca che, secondo i giudici, ha spinto per ottenere quegli arredi che lā€™allora dirigente scolastico Carlo Eufmei chiedeva, anche in assenza di copertura economica.

La storia

La SIGI nel 2013 ha effettuato la fornitura di arredi scolastici richiesti da Eufemi. Non essendo intervenuto alcun pagamento nĆ© alcuna deliberazione di approvazione del debito fuori bilancio da parte del Comune di Ardea, perĆ², ĆØ partita la battaglia legale, ritenendo direttamente responsabili della fornitura i soggetti (assessore, dirigente e funzionario) che dal Comune si erano occupati della questione.

La somma, decisa come condanna in primo grado ai danni di Petricca, trae origine dallā€™ingiunzione del Tribunale di Velletri rivolta al Comune di Ardea di pagare alla SIGI la somma di ā‚¬ 55.921,28 per aver fornito il mobilio in favore del Comune di Ardea relativo allā€™arredamento della scuola dellā€™infanzia.

La questione ĆØ complessa: sono tre le fatture ā€œincriminateā€, una delle quali ĆØ stata pagata, le altre invece non sono state considerate dal Comune in quanto ā€“ a detta dellā€™Amministrazione ā€“ i mobili corrispondenti non erano mai stati ufficialmente ordinati.

carlo eufemi

Carlo Eufemi

La SIGI perĆ², ha dimostrato che a sostegno della richiesta che lā€™allora Dirigente scolastico Eufemi, Nicola Petricca, con email dellā€™11.9.2013 trasmetteva alla SIGI un ordinativo degli arredi per le scuole; non solo, ma che la fornitura sia stata effettivamente conclusa, lo dimostrerebbe unā€™altra mail, stavolta di Eufemi, che dava atto della mancanza di alcuni materiali chiedendo, sostanzialmente, lā€™integrazione della fornitura.

Lā€™Avv. Cucuzza perĆ², comunicĆ² che non era possibile acquistare gli arredi richiesti, per carenza di fondi, Dunque ā€“ afferma il giudice ā€“ nessuna responsabilitĆ  puĆ² ricadere su chi aveva detto che quellā€™ordinazione non andava fatta.

CosƬ come nulla puĆ² essere imputato ā€“ dice sempre il giudice ā€“ a Sabrina Tovalieri, in quanto non ha mai preso parte a riunioni in cui veniva discussa la fornituram e ha disconoscendo il documento ove venivano descritti gli arredi e materiali ritenuto firmato da lei.

ā€œDalla documentazione in atti ā€“ ĆØ scritto in sentenza ā€“ emerge chiaramente come il Cucuzza e la Tovalieri siano soggetti estraneiā€.

Differente la posizione di Petricca che ha negato lā€™invio dellā€™ordinativo dei materiali, effettuato tramite la propria e-mail; ma unā€™accurata indagine ha trovato traccia delle comunicazioni della mail personale di Petricca verso lā€™azienda di produzione di arredi, nonchĆ© ulteriori comunicazioni tra lo stesso Petricca e il Comune, sempre via mail. con allegato lā€™elenco della fornitura; ciĆ² rende, quindi, secondo il Tribunale, verosimile la responsabilitĆ  diretta e personale di Petricca.

Da qui la sentenza di primo grado, pesantissima, di dover pagare circa 36.000 euro di tasca propria. Ora Petricca potrĆ , tramite i suoi avvocati, ricorrere in appello.