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Coronavirus, anche 35 italiani sulla nave bloccata in quarantena in Giappone

6 febbraio 2020 | 15:53
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Coronavirus, anche 35 italiani sulla nave bloccata in quarantena in Giappone

L’Unità di Crisi della Farnesina e l’ambasciata d’Italia a Tokyo, in stretto raccordo con le autorità locali, seguono il caso con la massima attenzione e sono in contatto con i nostri connazionali per prestare ogni possibile assistenza

Tokyo –  Ci sono 35 cittadini italiani, tra passeggeri ed equipaggio, a bordo della nave da crociera Diamond Princess, in quarantena da martedì nel porto di Yokohama. Lo hanno riferito fonti della Farnesina, secondo cui tra i casi di coronavirus a bordo al momento non risultano connazionali.

L’Unità di Crisi della Farnesina e l’ambasciata d’Italia a Tokyo, in stretto raccordo con le autorità locali, seguono il caso con la massima attenzione e sono in contatto con i nostri connazionali per prestare ogni possibile assistenza.

A bordo della nave, secondo la nota diffusa dalla Princess Cruises, ci sono 2666 passeggeri e 1045 membri dell’equipaggio. Le persone positive al coronavirus, in base alle informazioni fornite dalla compagnia, sarebbero 10: 2 passeggeri australiani, 3 giapponesi, 3 di Hong Kong, 1 statunitense e un membro filippino dell’equipaggio.

“Queste 10 persone -si legge- verranno fatte sbarcare dalla guardia costiera giapponese e verranno trasferiti in ospedali locali. La nave rimarrà in quarantena a Yokohama. Il periodo di quarantena sarà di almeno 14 giorni come richiesto dal ministero della Sanità”.

La Diamond Princess era partita il 20 gennaio dal porto di Yokohama e, dopo soste a Hong Kong, Vietnam e Taiwan, aveva fatto rientro nella città di partenza due giorni fa.

La quarantena di 14 giorni è stata decisa dopo che un passeggero 80enne di Hong Kong, salito sulla nave il 20 gennaio, è risultato positivo al test del nuovo coronavirus. L’uomo era sbarcato nell’ex colonia britannica il 25, sei giorni dopo, il primo febbraio, si era recato in un ospedale di Hong Kong, dove era risultato positivo ai test. Nei cinque giorni in cui era rimasto a bordo della Diamond Princess, fa sapere la compagnia, non si era presentato nell’ambulatorio della nave per riferire di alcun sintomo.

(Il Faro online)