Roma vs Bologna: le pagelle de il Faro online, Roma desaparecida

8 febbraio 2020 | 10:41
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Roma vs Bologna: le pagelle de il Faro online, Roma desaparecida

Roma. Se qualcuno pensava che il crollo di Sassuolo fosse fine a se stesso, dopo aver visto Roma-Bologna, dovrà ricredersi (clicca qui). Ennesima figuraccia degli uomini in casacca giallorossa da costringere tutto lo stadio, per la prima volta,  a fischiarla a fine partita. E’ stata una sofferenza continua contro una squadra, sulla carta, più abbordabile ma con un sistema di gioco riconoscibile e molto ben applicato, una compagine che riesce ad amalgamare un mix di giocatori esperti con altri giovani. Nell’occasione, in più, il nuovo innesto Barrow, preso dall’Atalanta nel mercato di Gennaio, che ha dato molta velocità e freschezza alla manovra rossoblu di Sinisa Mihajlovic.Oggi la Roma è sparita, in attesa del prossimo turno con la peggiore squadra da dover incontrare in questo momento, l’Atalanta. (foto di Roberto Tedeschi)

Pau Lopez, 5,5 – Già dalle prime battute avrà capito che anche questa serata sarebbe stata difficile, perché – come già con il Sassuolo – ogni verticalizzazione del Bologna risulta pericolosa. Dopo un quarto d’ora non può nulla su quello che sembra un rigore in movimento di Orsolini, lasciato libero di calciare. Poi al 26’ è anche sfortunato, perché è scavalcato dalla palla di Barrow deviata in modo decisivo da Santon. A pochi minuti dal riposo è decisivo nell’evitare momentaneamente il terzo gol, respingendo la palla di Palacio lanciato in contropiede, però poi è impotente quando Barrow scende in slalom nell’area e riesce anche ad angolare il tiro. Trafitto.

Davide Santon, 4 – Gli attaccanti bolognesi imperversano dalla sua parte: sempre in ritardo e in affanno, per una volta che sembra chiudere bene Barrow, in realtà con il piede ne devia il tiro in modo imparabile per il proprio portiere. Al 40’ penetra centralmente ma il tiro dal limite dell’area è da dimenticare. È ammonito giustamente al 58’, perché in ritardo su Palacio. Va anticipatamente negli spogliatoi, sostituito da Bruno Peres al 61’. Piedi non educati.

Chris Smalling, 3,5 – Sembra impossibile che sia proprio lui a lasciar scorrere la palla in area al 16’, senza accorgersi che Orsolini è alle sue spalle e ha tutto il tempo di prendere la mira e calciare. Rischia di combinarne un’altra alla mezz’ora, quando calcia in area per liberare ma alza un campanile pericoloso per Lopez. Sul terzo gol non si accorge che il compagno di reparto è in difficoltà e Barrow raddoppia. Neanche lui è tranquillo.

Gianluca Mancini, 4,5 – Inizia bene, chiamato in causa dai compagni in fase di impostazione si prende la responsabilità, nonostante il pressing alto della squadra di Mihajlovic. Ma la difesa fa acqua da tutte le parti, tra lui e Smalling c’è troppo spazio nel quale si incuneano a piacimento gli agili giocatori bolognesi. In occasione del terzo gol, è superato in dribbling da Barrow con una facilità disarmante, anche se certo Santon non gli dà una mano. Smarrito.

Aleksandar Kolarov, 5 – Nel primo tempo la sua prestazione è a due facce: sulla sua corsia si trova in affanno su Tomiyasu e soprattutto su Orsolini, sul quale non arriva in tempo per evitare il primo vantaggio del Bologna; in attacco crea invece qualche occasione, come al 19’ quando penetra in area e mette in mezzo per Dzeko, ma la palla è leggermente arretrata e l’occasione sfuma. Al 22’ dal suo cross teso – lisciato dal bosniaco – nasce l’autogol di Denswil. Nel secondo tempo pensa bene di rispondere ai fischi dei tifosi in Tevere, che poi lo punzecchiano per almeno un quarto d’ora ogni volta che prende palla. Sembra poco motivato.

Jordan Veretout, 4,5 – Abbastanza invisibile, inizia a farsi notare solo dopo il vantaggio del Bologna, con qualche spunto in fase di costruzione e una mano alla difesa per superare l’asfissiante pressione del Bologna, ma è davvero poca roba. Al 54’ tenta una ripartenza quasi delle sue, ma è atterrato da dietro. Esce al 78’ sostituito da Kalinic. L’ombra di se stesso.

Brian Cristante, 4 – Sembra incredibile, ma sul taccuino non resta quasi nulla. Svolge il compitino e neanche bene, visto che a centrocampo una volta faceva diga con Diawara o Veretout e adesso gli avversari sfondano la linea senza fatica. È eccessivo il rosso diretto per fallo su Orsolini all’80’, che però lascia la squadra in inferiorità numerica proprio quando la Roma si stava giocando le ultime chance per raggiungere il pareggio. Impalpabile.

Cengiz Ünder, 4,5 – Altra prestazione incolore del turco, che non sa mettere a disposizione dei compagni il suo pur notevole talento tecnico (ma Orsolini è molto più efficace). Dialoga con Dzeko, ma spesso i passaggi sono imprecisi, i dribbling fini a se stessi, i cross mai decisivi. Viene sostituito da Perez al 56’. Sinceramente ha stufato.

Henrix Mkhitaryan, 6 – Marcato stretto, nel primo tempo, non riesce a entrare nel vivo del gioco. Solo al 59’ fa una prima giocata importante, quando si libera bene e prova a verticalizzare ma viene steso. Al 63’ è cinturato in area da Bani e il rigore sarebbe stato netto se Peres non fosse stato in fuorigioco al momento del passaggio. Si fa trovare però al posto giusto al momento giusto al 72’, tanto che – pur non essendo l’altezza la sua dote migliore – riesce a deviare di testa in rete il cross di Peres. Quando esce Veretout, il mister lo arretra per aiutare la difesa. Può e deve fare molto di più.

Diego Perotti, 6 – È l’unico che riesce a sfondare sulla sua corsia, mettendo un po’ in apprensione la difesa rossoblu. Reagisce con grinta, cerca di divincolarsi dalla marcatura con strappi, dribbling e percussioni, prendendosi qualche fallo, ma non trova sostegno dai compagni. Voce nel deserto.

Edin Dzeko, 6 – Arriva goffamente sull’assist di Kolarov nell’azione dell’iniziale pareggio, ma per fortuna Denswil è più goffo di lui e la palla finisce in rete. Sempre raddoppiato, è costretto a giocare spalle alle porta nel tentativo di dialogare con Ünder. I suoi squilli sono tardivi: al 75’ il suo sinistro pericoloso è deviato in calcio d’angolo dalla difesa, mentre pochi minuti dopo la conclusione angolata è intercettata da Skorupski. Al 93’ impegna due volte consecutive di sinistro il portiere avversario ma la palla non vuole entrare. In difficoltà.

Carles Perez, 6,5 – Entra quasi allo scoccare dell’ora di gioco per rilevare un inutile Ünder e quanto meno porta voglia e brillantezza, facendo finalmente sporcare i guanti a Skorupski. Si avventa sulle palle vaganti con una penetrazione aggressiva al 67’ porta scompiglio nell’area avversaria, anche se è chiuso al momento del tiro. Si rende ancora pericoloso al 76’. Corre, dribbla, attacca: deve giocare.

Bruno Peres, 6 – Entra al 61’ al posto di Santon e subito si trova ad affrontare Barrow, che una volta tanto sbaglia malamente. Al 72’ arriva sul fondo e pennella un cross preciso per la testa di Mkhitaryan, mentre due minuti dopo libera la propria area con fredda lucidità, sbrogliando una situazione difficile. È ammonito all’85’ per un pestone ai danni di Barrow. Non certo tra i peggiori.

Kalinic, SV – Fonseca tenta il tutto per tutto inserendo un altro attaccante ma il croato non vede una palla, probabilmente per colpa sua.

Paulo Fonseca, 4,5 – Non riesce a mettere riparo a errori che si ripetono puntualmente a ogni partita, soprattutto contro le squadre che verticalizzano: poca intensità e velocità, passaggi prevedibili, spazi chiusi. Non riesce più a ottenere dai suoi giocatori aggressività nel pressing alto e dinamismo. Il 2020 è iniziato male e continua peggio e le prossime due partite contro Atalanta e Gent saranno decisive per la stagione della Roma. Ha perso forse il tocco magico?

(Il Faro online)