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Sei Nazioni, alla Francia la sfida di Parigi e il Trofeo Garibaldi: Italrugby battuta 35-22

9 febbraio 2020 | 18:20
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Sei Nazioni, alla Francia la sfida di Parigi e il Trofeo Garibaldi: Italrugby battuta 35-22

L’Italia però è viva e, dopo il 42-0 di Cardiff, lo dimostra lungo tutti gli ottanta minuti di gioco

Parigi – La Francia della nuova gestione-Galthiè conquista vittoria, punto bonus e Trofeo Garibaldi nel posticipo domenicale della seconda giornata di Guinness Sei Nazioni superando davanti a 52.000 spettatori l’Italia 35-22 allo Stade de France di Parigi dove, domenica scorsa, era caduta anche l’Inghilterra vice-campione del mondo.

L’Italia però è viva e, dopo il 42-0 di Cardiff (leggi qui), lo dimostra lungo tutti gli ottanta minuti di gioco, o quasi. Polledri e capitan Bigi si sacrificano placcaggio dopo placcaggio – oltre quaranta a fine gara tra flanker e tallonatore italiani – ma sono tutti gli uomini mandati in campo da Smith a non mostrare alcuna intenzione di arrendersi nemmeno quando la gara sembra ormai compromessa.

Il match

Il 13-0 iniziale, con due mete dei padroni di casa nel volgere di un quarto d’ora, potrebbe chiudere subito la pratica e spianare la strada a un facile successo dei galletti: a tenere gli Azzurri in gara arriva la marcatura di Minozzi al ventiquattresimo, imbeccato al largo da un’intuizione di Hayward.

Allan accorcia prima trasformando la meta e poi con un agevole piazzato, 13-10, ma nel finale di primo tempo prima il piede di Ntamack e poi una meta del terza centro Allbritt riportano a +13 Ollivon e compagni, magistralmente diretti dal mediano di mischia Dupont: 23-10 all’intervallo.

Equilibrio ed errori su ambo i fronti mantengono il risultato immutato per la prima metà della ripresa, poi Ntamack al diciottesimo trova il buco giusto nella ripresa azzurra, vi si infila in velocità e realizza la meta del bonus per il XV di casa.

L’Italia non sbanda, anzi reagisce e cinque minuti più tardo Zani, da poco entrato per Bigi, finalizza una serie di pick-and-go tocca alla base del palo. Sul 28-17 l’Italia prova a ricucire, ma la meta di Serin al trentaquattresimo chiude i conti: nei secondi finali la terza meta italiana, innescata da Hayward e rifinita da un offload di Licata, non vale per smuovere la classifica ma per continuare a lavorare in vista del debutto interno del 22 febbraio all’Olimpico contro la Scozia.

(Il Faro online)