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Chiusa l’inchiesta sul dissesto di Alitalia: 21 indagati

12 febbraio 2020 | 16:31
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Chiusa l’inchiesta sul dissesto di Alitalia: 21 indagati

La Guardia di Finanza di Roma ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Montino: “Cittadini e lavoratori le vere vittime”

Roma – Chiusa l’inchiesta sul dissesto di Alitalia Sai Spa. La Guardia di Finanza di Roma ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Indagate 21 persone e la stessa società.

Gli indagati nell’inchiesta su Alitalia Sai Spa sono accusati tra l’altro “in relazione alle cariche ricoperte” di aver approvato il bilancio 2015 “falsamente certificato con l’approvazione della situazione patrimoniale al 31 ottobre 2016 e al 28 febbraio 2017″.

Così facendo avrebbero fornito “indicazione di dati di segno positivo difformi dal vero e consentendo il progressivo aumento dell’esposizione debitoria cagionavano o comunque concorrevano a cagionare il dissesto della società, anche aggravandolo, e, comunque, accettando il rischio di cagionarlo o di incrementarlo (…) evitando inoltre di chiedere tempestivamente la dichiarazione di insolvenza della società, che veniva poi pronunciata in data 11 maggio 2017″.

Secondo l’accusa, gli indagati volevano “conseguire un ingiusto profitto consistente nel far sopravvivere artificiosamente la società anche grazie alla registrazione di una falsa plusvalenza nell’esercizio 2016 di un valore pari a 39 milioni di euro e consistente nel migliorare artatamente i dati sulle condizioni economiche di Alitalia Sai, allo scopo di compensare risultati negativi”.

In questo modo, “consapevolmente esponevano, consentivano di esporre o comunque non impedivano l’esposizione (avendone il dovere) nel bilancio d’esercizio e nel bilancio consolidato 2015, nella relazione approvata il 22.12. 20016 e nella relazione approvata il 27.4.2017, di fatti rilevanti non rispondenti al vero sulla situazione economica-patrimoniale o finanziaria della società, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore (pubblico, creditori, soci, finanziatori, potenziali finanziatori, contraenti, potenziali contraenti, MISE)”.

Montino: “Cittadini e lavoratori le vere vittime”

“Lo abbiamo sempre detto che la gestione di Alitalia faceva acqua da tutte le parti. E ora l’ulteriore conferma arriva dall’inchiesta della procura di Civitavecchia che ha indagato 21 tra vertici, ex componenti del cda, commissari e consulenti che si sono susseguiti negli anni nell’amministrazione di Alitalia. Le ipotesi di reato sono: bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e ostacolo alle funzioni di vigilanza. Ora, naturalmente, la magistratura farà il suo lavoro e mi auguro che arrivi prima possibile alla verità su quello che è accaduto”. Lo dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

“Quello che sappiamo con certezza, ma lo sapevamo da tempo, è che gli italiani, le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia sono le vere vittime di tutta questa situazione – prosegue Montino -. Sono le vittime del privatismo a cui ci siamo piegati senza battere ciglio passando dal mercato libero al mercato selvaggio”.

“La cosa che dispiace di più è che perfino ministri che si dicono riformisti e liberali hanno non poche responsabilità – sottolinea il sindaco -. E oggi, invece di prendere atto del fallimento della politica adottata su Alitalia continuano a sostenere che avrebbero fatto meglio a fare fallire l’azienda. E pazienza per le 12000 famiglie che sarebbero rimaste a casa. E pazienza per tutto l’indotto che attorno ad Alitalia girava e continua a girare. Del resto, la politica industriale dei questo paese è così florida che ce lo possiamo permettere (sic!)”.

“L’ultima dimostrazione è la vicenda di Air Italy – conclude Montino -, altra compagnia aerea sull’orlo del fallimento il cui liquidatore è, guarda caso, coinvolto nell’inchiesta di Civitavecchia”.

(Il Faro online)