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Maestre accusate di maltrattamenti a Fiumicino, il caso finisce sul tavolo del Ministro

12 febbraio 2020 | 06:30
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Maestre accusate di maltrattamenti a Fiumicino, il caso finisce sul tavolo del Ministro

Il deputato di Fratelli d’Italia Silvestroni presenta un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al ministro Azzolina, i genitori delle vittime: “Grazie per averci ascoltato”

Fiumicino – Il caso delle presunte maestre violente dell’asilo statale “Isola dei Tesori” di Fiumicino, finisce sulla scrivania del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, grazie a un’interrogazione parlamentare a risposta scritta presentata dall’onorevole Marco Silvestroni, deputato di Fratelli d’Italia.

Nel documento, che ripercorre tutte le tappe della vicenda, Silvestroni chiede di conoscere “quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda porre in essere per garantire condizioni di serenità per gli alunni e i loro genitori e più in generale quali iniziative di competenza intenda assumere per contenere i drammatici episodi di maltrattamento fisico e psicologico sui bambini nelle scuole e se non ritenga necessario adottare iniziative, anche normative, per garantire con ogni mezzo le migliori condizioni pedagogiche di fiducia, condivisione e collaborazione nel patto educativo tra istituzioni e famiglie”.

“Siamo felici che anche la politica si stia occupando di quanto avvenuto a Fiumicino – affermano i genitori dei piccoli studenti maltrattati -. Ringraziamo il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, l’onorevole Silvestroni e il coordinatore comunale di Fiumicino di FdI, Veronica Felici, per il loro impegno, per la loro sensibilità al tema, ma soprattutto perché hanno ascoltato le nostre paure e le nostre preoccupazioni. Ora attendiamo la risposta del Ministro, che, ci auguriamo, si dimostri altrettanto sensibile”.

Le indagini

L’indagine, che ha portato in tribunale le due insegnanti, nacque dalla denuncia dei genitori di un piccolo alunno che avevano notato nel figlio, da alcuni mesi, chiari segni di disagio, paura di andare a scuola, scatti d’ira, pianto e aggressività.

Secondo quanto emerso, le due maestre, durante le ore di scuola avrebbero maltrattato i piccoli studenti con minacce, continue grida e costrizioni, insieme a insulti e a punizioni, come quella dell’obbligo di rimanere per lungo tempo immobili, seduti con la testa poggiata sul banco, senza poter fare il minimo gesto o emettere suono.

Alcuni bambini sarebbero stati isolati dal resto della classe e “confinati” dietro la cattedra, mentre in altre occasioni, una delle maestre avrebbe usato le mani di uno dei piccoli per colpirne un altro, incitandolo poi a rispondere “più forte”, in un agghiacciante esempio di reazione “occhio per occhio, dente per dente”.

Le due donne non si sarebbero fermate neanche di fronte al pianto di alcuni di loro, e agli inutili tentativi dei piccoli di fuggire dall’aula, sarebbero stati avvicinati, sollevati di peso, strattonati e trascinati da una parte all’altra della stanza.

Per tali condotte, documentate dagli investigatori anche attraverso sistemi di intercettazione audio-video, il Gip del Tribunale di Civitavecchia, nel mese di giugno, ha disposto il provvedimento cautelare della sospensione. Successivamente, l’accusa è stata derubricata – in attesa del processo – ad “abuso dei mezzi di correzione” (leggi qui). Il processo è iniziato, prossima udienza il 2 marzo (leggi qui)

(Il Faro online)