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Vicenda Ipogeo, Codici diffida il Sindaco di Latina

12 febbraio 2020 | 05:00
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Vicenda Ipogeo, Codici diffida il Sindaco di Latina

Codici ha diffidato il Sindaco ad autorizzare estumulazioni il cui periodo d’uso possa essere considerato da chicchessia arbitrariamente scaduto.

Latina – “Ieri mattina Codici ha consegnato al Sindaco di Latina una lettera con la quale, gli ha  ricordato le vicissitudini che stanno attraversando numerosissimi cittadini titolari di concessioni d’uso di sepolture nel Cimitero urbano, a causa della richiesta di Ipogeo di estumulare le salme prima della scadenza prevista all’epoca del decesso dalle norme all’epoca vigenti (D.P.R. 803/1975 o Regolamento comunale n. 75 del 15.7.1993), qualora gli eredi non decidano di prolungare, a pagamento, il periodo della sepoltura del loro caro” – lo comunica in una nota Antonio Bottoni, responsabile provinciale Codici.

“Tale iniziativa, secondo Ipogeo, sarebbe resa possibile grazie all’applicazione retroattiva del Regolamento approvato il 22.12.2008.
Secondo Codici, invece, tale estensione non è consentita dalle leggi vigenti.
Inoltre recentemente Ipogeo, nelle lettere di risposta ai cittadini afferma che “come già chiarito all’Amministrazione Comune, nessuna attività di liberazione dei loculi scaduti è da considerarsi per la scrivente sospesa”.

Questo, secondo Codici, sempre giocando sull’equivoco dell’avvenuta scadenza della concessione d’uso.
Ma, secondo Codici, il Regolamento invocato da Ipogeo è stato approvato con D.C.C. del 22.12.2008 e, a seconda del momento della sepoltura, vigevano le norme dettate dal D.P.R. 803/1975 oppure quanto previsto nel Regolamento approvato con D.C.C. n. 75 del 15.7.1993, il quale prevedeva che le sepolture avessero durata minima di anni 60, per cui nessuna di esse, ad oggi e per molto tempo ancora, può essere considerata scaduta!

Tutto ciò non può che ingenerare sorpresa ed imbarazzo, scrive Codici, in chi rappresenta un’Associazione di tutela dei diritti dei cittadini, che ritiene che un’amministrazione civica debba essere essa stessa il primo baluardo a tutela dei diritti della comunità amministrata.

Codici, inoltre, ha  ricordato il combinato disposto di cui all’art. 28 della Costituzione e dell’art. 40 del Codice Penale, secondo cui i pubblici dipendenti sono personalmente responsabili civilmente, penalmente ed amministrativamente degli atti compiuti in violazione di diritti e che non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.

Codici, ha anche ricordato al Sindaco quanto già detto al termine dell’incontro del 23 gennaio u.s., relativamente alla comunicazione secondo cui Ipogeo Latina procederà a far pubblicare all’Albo Pretorio del Comune gli avvisi di liberazione delle sepolture prima di procedere all’estumulazione.

A tal riguardo, Codici ha diffidato il Sindaco ed ogni altro soggetto dell’Ente sia ad autorizzare qualsivoglia pubblicazione all’Albo Pretorio comunale proveniente da soggetti non autorizzati, sia ad autorizzare estumulazioni il cui periodo d’uso possa essere considerato da chicchessia arbitrariamente scaduto.

Codici ha chiesto al Sindaco  la tempestiva attivazione di ogni iniziativa utile a tutelare i diritti dei cittadini concessionari di sepolture presso il Cimitero Urbano di Latina.
La nota di Codici si conclude con la richiesta di conoscere con chiarezza e tempestività quali iniziative il Sindaco intenda assumere al riguardo”.