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Vertenza Auchan-Conad, chiesta la cassa integrazione per oltre 5mila lavoratori

Il gruppo Margherita: "La richiesta è per dare continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno"

Milano – Cassa integrazione 5.323 dipendenti su un totale nazionale di 8.873 lavoratori. E’ quanto chiede il gruppo Margherita Distribuzione nell’ambito del passaggio degli ipermercati ex Auchan a Conad. La comunicazione da parte della società è arrivata nella giornata di ieri, mercoledì 12 febbraio 2020.

A Fiumicino sono una ventina i lavoratori in esubero, di età compresa fra i 40 e i 50 anni (quasi tutti con figli e famiglie): 6 dipendenti di Auchan e 13 dipendenti Ceva.

Le motivazioni del gruppo

“Si stanno delineando i negozi che passeranno dalla rete Auchan a Conad o ad altri e la richiesta di cig è per dare continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno”, fanno sapere da Margherita distribuzione a proposito della comunicazione che il gruppo ha inviato a sindacati e ministero del lavoro.

“Avvertire che ci sia la possibilità di cig, che riguarderà i lavoratori in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio – spiega Margherita – è un obbligo di legge, in ogni caso in Sardegna non chiuderanno dei negozi. D’altra parte la situazione ha una complessità ulteriore, perché c’è il tema dell’antitrust, dal momento che Auchan e Conad sono i due principali marchi di gdo, quindi si deve fare attenzione a non creare situazioni non corrette”. “Queste non sono aperture di mobilità – viene precisato – come invece è accaduto a Milano e in altre sedi organizzative sul territorio”.

Sindacati compatti

“Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un’azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa intestazione – afferma Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna – Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l’anticamera di licenziamenti nel 2021″.

All’attacco anche la Cisl. “Questa vertenza si sta contraddistinguendo per tinte nere quasi da film horror per l’atteggiamento chiuso di Conad che al tavolo delle trattativa si rifiuta di dare risposte concrete sul futuro dei lavoratori – afferma Giuseppe Atzori, leader in Sardegna della Fisascat-Cisl -. Siamo in attesa da mesi della delibera definitiva dell’Antitrust sulle 101 sovrapposizioni, verdetto che porta ulteriore incertezza sul piano di ristrutturazione aziendale che potrebbe vedere Conad dover cedere a terzi i negozi Auchan con ulteriori esuberi“. Tutti compatti.

“E’ l’ennesimo colpo di scena di Conad su un’acquisizione nata male che sta finendo peggio“, denunciano le sigle. “Il numero dei lavoratori collocati in cassa integrazione è inaccettabile e minerebbe allo stesso buon andamento degli ipermercati – afferma ancora Ardau della UILTuCS – In Sardegna i 4 ipermercati perdono continuamente fatturato e clienti con lavoratori ormai disperati, inermi ad un disastro annunciato che li vedrà subire lo scotto maggiore”

(Il Faro online)