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Papa Francesco: “Con la mitezza si conquista il cuore del fratello”

19 febbraio 2020 | 17:39
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Papa Francesco: “Con la mitezza si conquista il cuore del fratello”

Il Pontefice all’Udienza Generale: “Non c’è terra più bella del cuore altrui, non c’è territorio più bello da guadagnare della pace ritrovata con un fratello”

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – “La mitezza è conquista di tante cose. La mitezza è capace di vincere il cuore, salvare le amicizie e tanto altro, perché le persone si adirano ma poi si calmano, ci ripensano e tornano sui loro passi, e così si può ricostruire con la mitezza”.

Papa Francesco prosegue il ciclo di catechesi dedicato alle Beatitudini, soffermandosi oggi, durante la tradizionale Udienza Generale del mercoledì, sulla terza delle otto beatitudini del Vangelo di Matteo: “Beati i miti perché avranno in eredità la terra” (Mt 5,5). Ai tanti fedeli che affollano l’Aula Paolo VI, in Vaticano, il Pontefice spiega il significato che assume il termine “mite”, utilizzato nel Vangelo proprio col significato letterale di “dolce, mansueto, gentile, privo di violenza”.

La mitezza, fa notare il Santo Padre, “si manifesta nei momenti di conflitto, si vede da come si reagisce ad una situazione ostile. Chiunque potrebbe sembrare mite quando tutto è tranquillo, ma come reagisce ‘sotto pressione’, se viene attaccato, offeso, aggredito?”.

Citando la seconda lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi  ricorda l’atteggiamento di Gesù durante la Passione. Non solo: “Nella Scrittura la parola ‘mite’ indica anche colui che non ha proprietà terriere; e dunque ci colpisce il fatto che la terza beatitudine dica proprio che i miti “avranno in eredità la terra”.

L’eredità del Cielo

In realtà, spiega, “questa beatitudine cita il Salmo 37. Anche lì si mettono in relazione la mitezza e il possesso della terra”. Due cose, fa notare, a prima vista incompatibili perché “il possesso della terra è l’ambito tipico del conflitto: si combatte spesso per un territorio, per ottenere l’egemonia su una certa zona. Nelle guerre il più forte prevale e conquista altre terre”.

Il Papa pone quindi l’accento sul verbo usato per indicare il possesso dei miti: “essi non conquistano la terra”, bensì la “ereditano”. Nella Bibbia il verbo “ereditare”” ha un senso ancor più grande. Il Popolo di Dio chiama ‘eredità’ proprio la terra di Israele che è la Terra della Promessa”, fa notare Francesco.

In questa prospettiva, il mite è colui che “eredita” “il più sublime dei territori”. Al contrario di quanto si pensi, il mite “non è un codardo, un ‘fiacco’ che si trova una morale di ripiego per restare fuori dai problemi. Tutt’altro! È una persona che ha ricevuto un’eredità e non la vuole disperdere”.

Il mite non è un accomodante ma è il discepolo di Cristo che ha imparato a difendere ben altra terra. Lui difende la sua pace, difende il suo rapporto con Dio, difende i suoi doni, i doni di Dio, custodendo la misericordia, la fraternità, la fiducia, la speranza. Perché le persone miti sono persone misericordiose, fraterne, fiduciose e persone con speranza.

Il peccato d’ira

Il Papa parla poi del peccato dell’ira, “un moto violento di cui tutti conosciamo l’impulso”. “Dobbiamo rovesciare la beatitudine e farci una domanda: quante cose abbiamo distrutto con l’ira? Quante cose abbiamo perso? Un momento di collera può distruggere tante cose”. E, a braccio, aggiunge: “Si perde il controllo e non si valuta ciò che veramente è importante, e si può rovinare il rapporto con un fratello, talvolta senza rimedio. Per l’ira, tanti fratelli non si parlano più, si allontanano l’uno dall’altro. E’ il contrario della mitezza. La mitezza raduna, l’ira separa”.

La mitezza è conquista di tante cose. La mitezza è capace di vincere il cuore, salvare le amicizie e tanto altro, perché le persone si adirano ma poi si calmano, ci ripensano e tornano sui loro passi, e così si può ricostruire con la mitezza.

“La ‘terra’ da conquistare con la mitezza è la salvezza di quel fratello di cui parla lo stesso Vangelo di Matteo: ‘Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello’. Non c’è terra più bella del cuore altrui, non c’è territorio più bello da guadagnare della pace ritrovata con un fratello. E quella è la terra da ereditare con la mitezza!”, conclude il Papa.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media