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Coronavirus, tre contagiati in Lombardia: uno ricoverato in gravi condizioni

21 febbraio 2020 | 10:57
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Coronavirus, tre contagiati in Lombardia: uno ricoverato in gravi condizioni

Quando si è appreso del contatto con una persona rientrata dalla Cina sono scattati i test

Milano – Un 38enne italiano è risultato positivo al test del coronavirus ed è ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. L’uomo è in condizioni ritenute gravi.

La prognosi è riservata e si attende in queste ore un bollettino dei medici della struttura sanitaria per un aggiornamento sulle sue condizioni. A quanto si apprende, il 38enne sarebbe in trasferimento all’ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento nazionale per le bioemergenze insieme all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma.

Anche la moglie del 38enne è risultata positiva al nuovo coronavirus. La donna è ricoverata al Sacco e per lei la positività è confermata. All’ospedale di Milano, “in isolamento”, c’è anche il collega rientrato dalla Cina con cui il 38enne ha cenato all’inizio di febbraio. Lo ha riferito l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, a Rainews. Per il collega del contagiato la positività è in attesa di conferma.

I camici bianchi sono al lavoro per ricostruire la rete di contatti del 38enne e sono in corso analisi supplementari. Va infatti ricostruita la rete di persone che lo hanno frequentato nelle ultime settimane e per i contatti scatterà la sorveglianza attiva prevista in questi casi. L’uomo sarebbe arrivato in pronto soccorso la sera di mercoledì 19 febbraio. Quando si è appreso del contatto con una persona rientrata dalla Cina sono scattati i test.

L’assessore Gallera ha spiegato che sono stati “già effettuati tutti gli accertamenti diagnostici necessari sui medici, gli infermieri e i pazienti dell’ospedale di Codogno”.

Il pronto soccorso è stato subito chiuso a scopo precauzionale. “I reparti interessati dagli accertamenti sono anche la terapia intensiva e la medicina interna – ha aggiunto Gallera – mentre gli altri funzionano normalmente”. “Le persone che sono state a contatto con il paziente”, risultato positivo a Covid-19, “sono in fase di individuazione e sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie” ha riferito l’assessore.

“Stiamo seguendo attentamente la situazione dopo i casi di contagio a Codogno in stretta sinergia con la task force del ministero della Salute e Regione Lombardia – scrive in un tweet il Dipartimento della Protezione civile – L’obiettivo è mettere in campo tutte le misure necessarie per circoscrivere il rischio sanitario”.

Il 38enne positivo al coronavirus “è il primo caso di contagio in Italia” e quindi “occorre capire se siamo di fronte ad un piccolo focolaio. E’ necessaria un’indagine epidemiologica accurata” ha detto Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma e rappresentante dell’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Fine della quarantena alla Cecchignola

Intanto hanno lasciato stamattina la cittadella militare della Cecchignola anche gli ultimi 36 italiani rimpatriati il 3 febbraio scorso da Wuhan (leggi qui) focolaio del coronavirus, dopo aver concluso le circa due settimane di isolamento. In totale erano 56 i connazionali rimpatriati con quel volo dell’Aeronautica militare.

Diciannove erano già usciti dalla Cecchignola ieri nel tardo pomeriggio, dopo il saluto dei ministri della Salute Roberto Speranza e della Difesa Lorenzo Guerini. Uno dei 56 italiani invece, 29enne reggiano, risultò, nel corso dell’isolamento, positivo al coronavirus e fu trasferito all’ospedale Spallanzani dove resta ancora ricoverato.

Ora la cittadella militare, dopo le bonifiche necessarie, si prepara ad accogliere altri connazionali che erano rimasti bloccati a bordo della nave da crociera Diamond Princess in Giappone e che saranno rimpatriati domani.

Si aggrava il bilancio in Cina

In Cina è salito a 75.465 il numero dei casi di infezione da coronavirus, con il bilancio dei morti arrivato a 2.236. E’ quanto hanno reso noto oggi le autorità sanitarie cinesi precisando che nelle ultime 24 ore si sono registrati 889 nuovi casi e 115 decessi. Al dato sui contagi confermati si aggiungono 1.614 casi sospetti, mentre 2.109 persone sono state dimesse dagli ospedali del Paese.

Sono 512 i casi confermati di coronavirus in quattro carceri della Cina, due dei quali si trovano nella provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia. Decine di funzionari del dipartimento che gestisce i penitenziari cinesi sono stati licenziati perché considerati responsabili di non aver adottato misure per evitare la diffusione del virus.

Nuovi casi in Corea del Sud

In Corea del Sud si registrano 52 nuovi casi di infezione da coronavirus, un aumento del 50% rispetto agli ultimi dati comunicati. Lo ha reso noto il Centro coreano per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Kcdc), sottolineando che il numero dei pazienti contagiati nel Paese è salito a 156.

L’aumento dei casi confermati di coronavirus ha portato le autorità della Corea del Sud a dichiarare “zone di controllo speciale” le aree di Daegu e Cheongdo, nel sudest del Paese. Lo riferisce l’agenzia Yonhap senza fornire dettagli sulle misure. Il premier Chung Sye-kyun ha promesso misure “efficaci e rapide” per evitare un’ulteriore diffusione del virus e ha parlato di situazione di “emergenza”.

(Il Faro online)