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Civitavecchia: è polemica sul caso del Forno crematorio

23 febbraio 2020 | 09:00
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Civitavecchia: è polemica sul caso del Forno crematorio

Tedesco e Magliani: “Non c’è stato alcun scambio di documenti”. Il M5S: “Se Altair dice il vero, il Sindaco deve dimettersi”.

Civitavecchia – E’ polemica sul Forno crematorio di Civitavecchia dopo il comunicato stampa diffuso dalla società Altair che gestisce il Tempio crematorio e che afferma l’esistenza di un tavolo di confronto tra il Comune e la società stessa per il raggiungimento di un accordo, già nel periodo antecedente alla sentenza del Consiglio di Stato.

“In seguito all’interruzione del servizio per il raggiunto limite massimo di cremazioni imposto dal Comune di Civitavecchia (fine luglio 2019) – afferma in un comunicato il Gruppo Altair – la scrivente ha immediatamente cercato di avviare un tavolo di confronto con l’Amministrazione Comunale nella speranza di poter trovare un percorso condiviso che potesse garantire il riavvio in tempi brevi delle attività e nuove condizioni economiche a vantaggio del Comune e dei cittadini residenti.

Alla luce di quanto sin qui esposto rimaniamo basiti di fronte alle ultime dichiarazioni che, di fatto, parrebbero negare l’esistenza, nel periodo antecedente la Sentenza del Consiglio di Stato, di un tavolo di confronto fra Comune e scrivente società per il raggiungimento di un accordo volto al superamento proprio di quella prescrizione sul numero annuo massimo di cremazioni.

Rappresentanti della scrivente società si sono incontrati più volte con rappresentanti del Comune di Civitavecchia per affrontare proprio la problematica in questione che interessava non soltanto la scrivente società concessionaria, ma anche l’utenza (costretta con la chiusura dell’impianto a lunghe trasferte per ottenere un servizio) ed il partner pubblico (desideroso da una parte di definire condizioni economiche più vantaggiose e dall’altra di anticipare una eventuale sentenza sfavorevole che avrebbe potuto aprire ulteriori contenziosi con eventuali richieste di risarcimento)”

Seguono nel comunicato precisi riferimenti ad incontri con rappresentanti del Comune e lettere inviate a mezzo pec. ” In riferimento alle reazione dell’Amministrazione a seguito della decisione del Consiglio di Stato – continua il Gruppo Altair . la scrivente società vuole evidenziare come la relazione che sarebbe giunta attraverso una non identificata “talpa” sia stata presentata e commentata dai rappresentati del Comune di Civitavecchia proprio nel corso dell’incontro del 23/12 u.s. e prodotta al medesimo tavolo in quanto oggetto di valutazioni ritenute utili per la definizione dell’accordo auspicato in quel momento daentrambe le parti”.

Tedesco: “Non è stato consegnato nulla”

Immediata la replica del sindaco Ernesto Tedesco: “Ho appreso delle dichiarazioni della società Altair che gestisce il Tempio Crematorio a Civitavecchia. Non ho partecipato alla riunione del 23 dicembre scorso, di cui ho comunque avuto notizia successivamente, incontro nel corso del quale, come ribadito dall’Assessore Magliani, non è stato consegnato proprio nulla.

L’Assessore stesso, al quale ribadisco la mia fiducia, ha presentato una denuncia querela a tale proposito e so che altrettanto farà il segretario generale, al suo rientro in città. Ho dato incarico per la redazione delle prescrizioni e comunque parlerò con l’avvocatura del Comune, per valutare ogni iniziativa in ordine ai rapporti negoziali con la società, alla luce di queste vicende per le quali intendo fare massima chiarezza e rispetto alle quali sono certo che la magistratura ricostruirà l’intera vicenda”.

Magliani: “Non vi è stato mai alcun accordo in relazione alla gestione dell’impianto di cremazione”

“Smentisco categoricamente il contenuto del comunicato diffuso dalla società Altair. Per tale motivo mi sono recato presso il comando dei Carabinieri, per presentare denuncia anche a seguito dell’esposto presentato la settimana scorsa dal Sindaco e dal Segretario generale. Non vi è stato mai alcun accordo in relazione alla gestione dell’impianto di cremazione né tanto meno una presentazione e/o scambio di documenti. Confido che la magistratura saprà ricostruire la verità dei fatti”. Questo quanto dichiara l’Assessore all’Ambiente, Manuel Magliani

Attivisti 5Stelle: “Se le cose stanno come dice Altair il Sindaco deve dimmetersi”

“Se le cose stanno come asserito dall’Altair – afferma il M5S – Ernesto tedesco si deve dimettere immediatamente per tre motivi:

1) La sua amministrazione ha agito in modo da far vincere una causa contro lo stesso comune che amministra e quindi contro i cittadini che rappresenta.

2) La sua amministrazione ha mentito all’opinione pubblica incolpando un’inesistente talpa dell’uscita non autorizzata di questo documento. Facendo ciò ha anche gettato discredito verso i dipendenti comunali che sono naturalmente i primi sospettati.

3) È stata allarmata persino la procura sulla presenza di una Talpa al comune.
Basterebbero queste tre ragioni per chiedere le dimissioni di Ernesto Tedesco e tutta la sua giunta”.

Pd: “La “talpa” si è trasformata in una bufala”

“Siamo rimasti basiti a fronte di quanto riportato dagli organi di informazione che hanno diffuso la presa di posizione della ditta Altair, titolata a gestire il Forno Crematorio del nuovo Cimitero” – lo affermano in una nota Marco Piendibene, Marco Di Gennaro, Marina De Angelis.

“In sostanza, dall’articolo in questione che riporta la versione fornita dalla Altair, si evincerebbe che la famigerata “talpa”, responsabile della fuga di notizie contenute in una relazione tecnica riservata che avrebbe indirizzato il giudizio del Consiglio di Stato a favore della stessa Altair, sarebbe una colossale montatura operata dal Comune che invece, in diversi incontri puntualmente circostanziati, avrebbe fornito spontaneamente i dati contenuti nella relazione tecnica “incriminata”.

Se i fatti (politicamente gravissimi) fossero confermati, per rimanere in ambito attinente alla zoologia, potremmo affermare che la talpa si è tramutata in una bufala.

La domanda che sorge spontanea è legata alla reazione del Sindaco che, leggendo quanto ormai è di pubblico dominio, si trova di fronte a tre possibili scenari:

1° Scenario: la Altair si è inventata tutto e allora ci aspettiamo una immediata e durissima reazione in sede civile e penale con la eventuale valutazione indirizzata alla rescissione del rapporto contrattuale con l’impresa;

2° Scenario: i protagonisti degli incontri con la Altair non hanno mai rivelato al sindaco di essersi incontrati o, quanto meno, di aver fornito alla Altair i dati contenuti nella relazione tecnica. In questo secondo caso il Sindaco e la sua maggioranza, con azioni drastiche e tangibili, dovrebbero prendere le distanze da un comportamento assolutamente censurabile e difforme dagli intendimenti espressi dagli indirizzi di governo, resi pubblici con il programma elettorale e reiterati tutte le volte che si è affrontato il tema del forno crematorio;

3° Scenario: il Sindaco era al corrente di tutto ma questa terza ipotesi non vogliamo nemmeno prenderla in considerazione perché sarebbe di una gravità inaudita“.