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Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social

23 febbraio 2020 | 08:00
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Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social
Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social
Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social
Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social
Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social
Ragazzi di Pomezia in cento in una fraschetta, l’obiettivo: stare insieme di persona, non sui social

“Fraschette 100”, una serata all’insegna dell’unione e della socialità alla quale hanno partecipato più di cento ragazzi di Pomezia

Pomezia – “Salve, siamo dei ragazzi di Pomezia, vorremmo prenotare un tavolo per 100 persone“. È così che è partita l’iniziativa di alcuni ragazzi di Pomezia al fine di riunire i giovani del territorio per passare una serata in compagnia e socializzare lontano dagli smartphone e dalla tecnologia moderna.

Fraschette 100” il nome dell’evento atteso da giorni da più di cento ragazzi del territorio, che hanno occupato un’ intera fraschetta di Ariccia, la Hostaria “Da Sora Lella”. All’evento non sono state ammesse liti, risse, teste basse sui telefoni e né tantomeno propaganda politica.

Nonostante la città di Pomezia non stia navigando in acque tranquille in questi giorni, soprattutto dopo il caso delle scritte a sfondo razziale davanti alle scuole (leggi qui), finito nelle televisioni di tutti gli italiani, l’evento – diffuso tramite passaparola – ha voluto dimostrare come ci siano ancora giovani nel luogo in grado di divertirsi senza arrecare danno ad altri e lontani da ogni forma di odio, uniti per il solo scopo di stare insieme, condividendo un momento di amicizia a tavola.

“Ormai sono poche le occasioni per stare insieme dal vivo – dichiarano i sette ragazzi organizzatori dell’evento -. Ci si limita a parlare molto sui social, tramite messaggi e quando si sta vicini c’è sempre il telefono di mezzo. Abbiamo voluto quindi creare un evento in cui più gruppi di Pomezia e dintorni potessero riunirsi in una serata per conoscersi e tornare ad avere un rapporto sociale ‘vero’“.

“La serata è stata stupenda, ci aspettavamo che si creassero gruppetti isolati nel locale, visto il grande numero dei partecipanti (cento persone), invece al contrario, si è formato un grande gruppo unico: ai brindisi rispondevano tutti e abbiamo cantato tutti insieme senza musica, solo con le nostre voci“.

“C’era l’intenzione di creare una situazione conviviale – continuano gli organizzatori -. Quando condividi cibo e vino con persone che non conosci, ma con la quale ti sei semplicemente ritrovato al tavolo per tutta la serata, si crea un rapporto che esclude i pregiudizi. Abbiamo visto ragazzi che non avremmo mai pensato potessero andare d’accordo e invece a tavola hanno parlato, riso e scherzato tra di loro, e altri che non si vedevano da anni e si sono finalmente riabbracciati”.

“Era un’idea apparentemente assurda quella di riunire tante persone in un locale e sperare che venissero tutte, ed è proprio per questo che è stata magica: una vera e propria serata all’insegna dell’unione e della socialità. L’obiettivo era proprio questo e tutti hanno contribuito a renderlo effettivo”.

“Quello dell’altra sera – concludono i ragazzi – è stato il primo di una lunga serie. Stiamo già organizzando nuove giornate da trascorrere insieme per aiutare i ragazzi del territorio a conoscersi e dare un occasione in più a tutti per socializzare”.

Durante la serata sono anche stati distribuiti gadget e adesivi in memoria dell’evento ed è stata fatta stampare una maglietta, che è stata appesa nel locale, dove ognuno dei ragazzi ha messo la propria firma.

Un’iniziativa apparentemente semplice, ma che in realtà porta con sé un grande messaggio di amicizia e condivisione. I ragazzi di Pomezia ci sono e riescono ancora a gioire insieme delle piccole cose e a conoscersi di persona intorno ad un tavolo apparecchiato, abbattendo il muro della solitudine che spesso si cela dietro ad uno smartphone.

(Il Faro online)