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Coronavirus, il piano della Regione Lazio: più posti letto e un secondo ospedale-hub

7 marzo 2020 | 06:01
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Coronavirus, il piano della Regione Lazio: più posti letto e un secondo ospedale-hub

In arrivo nel Lazio 500 operatori sanitari, il presidente Zingaretti: “No panico ma responsabilità”

Roma – Centocinquanta posti di terapia intensiva in più, un hub dedicato al Covid-19 al Columbus del Gemelli, il reclutamento lampo di 474 operatori sanitari, mentre i camicì che sono stati a contatto con i positivi, se a loro volta negativi al tampone e senza sintomi, potranno tornare in corsia, dove in questo momento più che mai c’è bisogno di loro.

I numeri del coronavirus nel Lazio sono in crescita, e la Regione Lazio si attrezza per assorbire l’onda con un’ordinanza firmata oggi dal governatore Nicola Zingaretti. Che però ribadisce: la sanità fa la sua parte, ma la ‘seconda gambà della lotta al virus devono essere i comportamenti individuali.

No al panico, sì alla responsabilità individuale, sì al dovere di tutti di rispettare le regole di comportamento – ha detto – È di fondamentale importanza che tutti rispettino le regole. Per alcune settimane bisogna cambiare abitudini di vita, altrimenti si prendono in giro le persone”.

E dunque, ha ribadito, in casi sospetti al pronto soccorso non si va, “perchè si deve evitare di portare il contagio nelle strutture sanitarie”, non bisogna frequentare locali pubblici affollati, i centri anziani, almeno per il momento, devono sospendere le attività. Si pensa anche alle scuole, chiuse ormai da giorni: sono stati stanziati dalla Regione circa 3,5 milioni per progetti di ‘classe virtualè.

Oltre ai fondi nazionali, la Regione fornirà un contributo fino a 3.000 euro agli istituti per l’educazione a distanza. Poi, naturalmente, c’è il versante sanitario. Per cominciare, ha spiegato l’assessore Alessio D’Amato illustrando l’ordinanza “valida fino a nuovo provvedimento”, aumentano i posti di terapia intensiva: i 150 in più, che porteranno i letti da 618 a 675, saranno ottenuti in parte raddoppiando quelli dello Spallanzani, che resta l’ospedale di riferimento (‘Covid-1’) per la Regione Lazio, in parte trasformando in ‘Covid-2’ il Columbus, struttura separata dal Gemelli, così da lasciare il policlinico ‘Covid-freè per tutti gli altri pazienti.

Tutti questi nuovi posti letto hanno bisogno di personale, ed ecco che la Regione ha autorizzato con procedure straordinarie il reclutamento di 474 unità di personale, fra medici, infermieri e specialisti. Oggi più che mai servono braccia: “Se asintomatici, con tampone negativo e previe accortezze” ha spiegato D’Amato, potranno tornare in attività negli ospedali anche quegli operatori ‘attenzionatì perché entrati in contatto con i positivi.

Anche la rete dei laboratori sarà rafforzata, coinvolgendo il Gemelli, il Sant’Andrea, Tor Vergata, l’Umberto I, il ‘Gorettì di Latina e il Campus Biomedico. a cui afferiranno le Asl di Roma e delle province. Tutti comunque avranno come laboratorio di riferimento regionale lo Spallanzani.

Nell’ordinanza è poi disposto il coinvolgimento di tutte le strutture pubbliche e private accreditate (e chi rifiuta ricoveri rischia fino alla revoca dell’accreditamento), l’accesso dei pazienti a studi e ambulatori solo nei casi strettamente necessari, la garanzia di assistenza da parte di medici e pediatri di famiglia “privilegiando strumenti e tecnologie di televisita e telemonitoraggio” e l’ampliamento dell’uso della ricetta dematerializzata. Restano invece aperti e attivi le biblioteche e i mercati rionali “a condizione di soddisfare il criterio della distanza di sicurezza di almeno un metro”.

Boccia: “Il Lazio un modello da seguire”

“I sacrifici che stiamo chiedendo al Paese come la chiusura di scuole, università, limitazioni di attività sportive e delle attività quotidiane, sono legati alla necessità di contenere il più possibile i contagi da Coronavirus e dare il tempo necessario alle Regioni di riorganizzare a livello territoriale le attività di prevenzione, aumentando nello stesso tempo i posti letto dei reparti di terapia intensiva”.

Questo il commento del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, che arrivando a Palazzo Chigi ha aggiunto: “La Regione Lazio con l’ordinanza emanata dal Presidente Zingaretti, che dispone un aumento di 150 posti letto per la terapia intensiva, indica una strada e un modello da seguire.

Tutte le Regioni saranno sostenute dalle misure economiche contenute nel prossimo decreto legge che disporrà l’utilizzo delle risorse finanziarie derivanti dall’aumento del rapporto deficit/pil su cui si esprimerà il Parlamento la settimana prossima. Intanto, aver anticipato i provvedimenti territoriali dà il senso concreto dell’attuazione tempestiva delle misure di contrasto agli effetti della diffusione del Covid-19”.

(fonte Ansa)