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Luigi Busà alle Olimpiadi: “Il mio sogno da sempre. Sono contento”

9 marzo 2020 | 06:05
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Luigi Busà alle Olimpiadi: “Il mio sogno da sempre. Sono contento”

Racconta il pluricampione mondiale di karate le sue impressioni dopo la qualifica per Tokyo 2020

Roma – Luigi Busà è il secondo karateka azzurro a conquistare il pass olimpico.

Il pluricampione iridato del kumite -75kg, capitano azzurro, terzo nel ranking olimpico arriva alla certezza matematica della qualificazione, alla quale accedono di diritto i primi quattro della categoria. Un sogno, un’attesa durata non poco: “Trentatré anni. Mi dicevano sempre ‘Peccato che il vostro sport non è olimpico’ e invece dopo una lunga attesa è arrivata questa grande occasione da cogliere. È stato difficilissimo, abbiamo girato tutto il mondo finché a Salisburgo è arrivato questo pass tanto ambito. Sono molto contento”.

Era molto probabile una qualificazione di Luigi proprio durante la Premier League di Salisburgo, ma non certa. “Diciamo che ero abbastanza fiducioso. Tante situazioni erano a mio favore: potevo arrivare io in zona medaglia o potevano non arrivarci i miei diretti avversari. A un certo punto ho temuto un pochino. L’americano ha perso il turno eliminatorio mentre io andavo avanti e non seguivo più. Durante la gara poi ho cominciato a sentire un casino in tribuna. Mi sono domandato cosa stesse succedendo, finché ho capito che era arrivata la qualificazione! L’ho scoperto live (leggi qui). Volevamo essere pacati, ma sono scesi tutti a festeggiare, mentre io dovevo ancora finire la gara. È stato strano per questo ma anche molto bello”.

Una carriera fenomenale, coronata da questa qualificazione, piena di belle vittorie e con qualche sconfitta magari da cancellare. Le vittorie più significative: “Sicuramente i tre Mondiali. Anche gli Europei sono stati importanti, in realtà ogni gara ha la sua storia e la sua importanza, ognuna a sé. Se devo scegliere, però, scelgo i Mondiali. E adesso possiamo superarli ”. La sconfitta da cancellare: “A Dubai due settimane fa. Con questo pass, però, l’ho cancellata subito e ora sono di nuovo felice”.

La felicità, allora, è probabilmente il miglior sentimento con cui un atleta può iniziare a concentrarsi verso i Giochi Olimpici. La preparazione nei prossimi due mesi sarà fondamentale: “Ora ho deciso di staccare un po’. Avevo in mente una settimana, ma probabilmente sarà di meno perché voglio vincere gli Europei fra un mese. Quindi non ci sarà tanto tempo per festeggiare. Dopo gli Europei mi prenderò due settimane per ricaricarmi e rigenerarmi bene e poi dobbiamo ancora decidere, non c’è stato tempo di parlare con lo staff, sia del Circolo Sportivo Carabinieri sia della Nazionale. Decideremo bene la preparazione, le gare da fare e i test per arrivare ad agosto ben attrezzati”.

Un obiettivo tanto atteso corrisponde anche a una grandissima pressione che va gestita nel modo giusto. Come? “Si gestisce pensando che questo è quel che ci è sempre piaciuto fare. Appena si va fuori equilibrio basta pensare che questo è il gioco più bello del mondo e che noi, l’Italia, siamo molto bravi a giocarlo. Come un bimbo va a giocare a calcio per strada, noi andiamo a fare le gare. Ci sono stati momenti in cui le pressioni si sentivano però l’atleta è soggetto a questo. Se si è bravi, bisogna esserlo anche nel gestire bene la pressione e la tensione. Anche perché per noi non è come per gli altri sport, per noi è la prima edizione. Mi dicevano sempre ‘Tu devi andare per forza’, ma ‘per forza’ non esiste perché la qualificazione nostra è difficilissima. Arrivare tra i primi quattro del ranking o fra i primi quattro nella gara secca di qualificazione è un qualcosa di mai visto in tutti gli sport. La nostra è la prima edizione ed in più è difficilissima, soprattutto per chi ha un’età avanzata come me. A trentatré anni abbiamo girato il mondo, abbiamo fatto una gara al mese, a volte anche due, e non ci si deve fermare mai ed essere sempre pronti”.

Questi traguardi non si raggiungono da soli, ma con il supporto dello staff, dei coach e degli affetti, come Laura Pasqua, azzurra del kumite -61kg, anche lei a caccia di una partecipazione olimpica. “Laura era più tesa di me. Abbiamo dei video, è stata una gara assurda. Le emozioni erano fortissime ma dovevo riconcentrarmi sulla gara in corso, non dovevo farmi male, nel frattempo c’era gente che veniva ad abbracciarmi. Lei è stata felice, è stata la prima fan, la prima a supportarmi e crederci. Lei non può più qualificarsi attraverso il ranking però nel torneo secco ha tante speranze. Ora che la mia pratica è stata sistemata le darò tanto per riuscire ad andare insieme”.

Luigi è il primo azzurro del kumite. Nel frattempo il kata ha staccato tutti i pass disponibili, viste le qualificazioni di Viviana Bottaro (leggi qui) e di Mattia Busato (leggi qui) che ha avuto la conferma il giorno dopo l’avolano. “Io glielo avevo detto: ‘Dopo il torneo in Austria il titolo sarà Busà-to-kyo’. Così è stato, d’altronde nel kata sono bravissimi e hanno meritato il pass”.

(Il Faro on line)(fonte/foto@fijlkam)