Antonio Di Giovanni (M5S): la rivoluzione gentile del Pua, frutto di coesione e concertazione

10 marzo 2020 | 20:34
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Antonio Di Giovanni (M5S): la rivoluzione gentile del Pua, frutto di coesione e concertazione

Il capogruppo del M5S in X Municipio, Antonio Di Giovanni, protagonista della mediazione politica con le opposizioni, illustra le caratteristiche del Pua così come verrà discusso in Campidoglio dopo il parere favorevole di Ostia

Ostia – Il X Municipio ha espresso il suo parere favorevole al Pua, Piano di utilizzazione degli arenili. Incagliatosi nelle acque agitate dello scontro tra maggioranza e opposizione, lunedì 9 marzo si è sbloccato anche per la mediazione paziente del capogruppo del M5S,Antonio Di Giovanni che ha avuto anche il merito di tenere unite le fila di casa.

Ora che il nodo si è sciolto e che il Pua viaggia verso l’aula di Giulio Cesare, dove dovrà affrontare il dibattito capitolino, Di Giovanni può spiegare il dietro le quinte del lavoro fatto per arrivare al risultato, ottenuto dopo quattro sedute di Consiglio municipale piuttosto movimentate.

Capogruppo, il Pua, ovvero la pianificazione delle spiagge per i prossimi decenni, è un tema determinante per un territorio affacciato sul mare, sia sotto il profilo ambientale che sociale che economico. Quanto ha sentito la responsabilità politica sulla vicenda?

La responsabilità politica l’ho sentita molto. Non è stato facile arrivare al voto, in quanto sin da subito le posizioni si sono rivelate in netto contrasto. Sicuramente tre occupazioni da parte delle opposizioni si potevano evitare, optando per il confronto e non per un ostruzionismo che ha fatto rallentare i lavori e sprecare denaro pubblico. Questa situazione ha creato, purtroppo, forti acredini che alla fine per l’opposizione erano diventate più una questione di principio che di sostanza.

Il capogruppo del M5S in X Municipio, Antonio Di Giovanni

Cosa intende per questioni di principio?

Intendo dire che si è persa, almeno in parte, la discussione sui temi, lasciando spazio a ostruzionismi e tatticismi che esulano da quello che deve essere il confronto politico in un’aula istituzionale. Spesso si è giunti al paradosso e finanche alle banalità, pur non far votare il parere sulla delibera. È mancato il vero senso del fare opposizione attraverso il confronto, anche duro ma democratico, per lasciare spazio a un braccio di ferro totalmente svincolo dai ruoli istituzionali.

Come si è giunti al voto e quanto è stato determinate il suo ruolo?

Il mio ruolo ha ragione di esistere nel momento in cui posso contare sul mio gruppo, che come sempre è stato coeso. Diciamo che il confronto sui temi alla fine ha dato modo ad entrambi di poter spacchettare le varie problematiche del P.U.A e di analizzarle insieme. Certo non è stato facile riuscire a portare tutti ad una concertazione, dopo che gli animi nelle passate settimane erano stati messi a dura prova. C’è voluta tanta pazienza ed un lavoro certosino per raccordare le istanze di ognuno ed arrivare al voto.

Quali sono le novità fondamentali di questo Piano di Utilizzazione degli Arenili?

Direi in primo luogo l’abbattimento di 6000 metri lineari di muri che consegneranno al litorale una nuova visuale del mare. È importante ricordare che passeremo da 6209 metri di spiaggia libera (misurati dal fronte strada) a 8174 metri, ovvero dal 48% attuale al 65% totale di arenili liberi. Ad esempio soltanto nell’Ambito Urbano, si supera il 55% di spiagge completamente fruibili. Le nuove spiagge libere, unite a quelle esistenti e la conseguente eliminazione degli elementi divisori, renderanno il lungomare una ricchezza per la città di Roma.

Per quanto riguarda invece le strutture storiche e testimoniali?

Con il recupero delle strutture storiche e di valore testimoniale, grazie alle nuove regole, passiamo dal 19% di spiaggia edificata ad un massimo del 5% come previsto dal Piano Regolatore. Ovverossia dei 648.430 mq di spiaggia esistenti attualmente sul litorale romano, oggi 122.045 mq sono coperti da edifici e invece con le nuove regole tre quarti di questi verrà abbattuto lasciando invariati sul litorale soltanto 38.526 mq di edifici sulle spiagge di Roma. Una vera rivoluzione, questa, che diventa realtà.

In ultimo, sente di rimproverare qualcosa alle opposizioni?

Direi che si è perso del tempo prezioso per approfondire certe tematiche importanti, ma soprattutto certe dinamiche così accese, finiscono con il contaminare gli animi di tutti, facendo diventare le cose più semplici, le più complicate. Spero che questa parentesi non propriamente edificante sia servita a comprendere quanto sia importante il nostro ruolo sul territorio, soprattutto nei confronti della cittadinanza.