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I “confinati” di Tenerife: “Abbandonati in un’isola nella quale sta esplodendo il coronavirus”

12 marzo 2020 | 20:07
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I “confinati” di Tenerife: “Abbandonati in un’isola nella quale sta esplodendo il coronavirus”

Senza un volo per l’Italia, senza risposte dalla Farnesina e con i primi 60 casi di coronavirus, oltre trecento turisti italiani non riescono a rientrare da Tenerife. Si sentono abbandonati. L’appello del vicesindaco di Pietrasanta

Tenerife – “Siamo stati abbandonati in una terra straniera dove sta esplodendo l’epidemia. Chiediamo aiuto alle autorità italiane che si sono girate dall’altra parte”. E’ disperato l’appello delle oltre trecento persone confinate a Tenerife, la più grande delle isole iberiche Canarie, dopo che la Spagna ha chiuso tutti i voli diretti vero l’Italia per l’emergenza sanitaria da coronavirus.

Ci sono bambini, donne, anziani nel folto gruppo di connazionali “prigionieri” a Tenerife (leggi qui). La permanenza nell’isola, secondo la chiusura delle frontiere aeree disposta dal governo iberico, dovrebbe durare non meno di due settimane. Il provvedimento, infatti, al momento dovrebbe scadere per il 25 marzo. Per qualcuno si profilano problemi economici, i più sono colpiti negli affetti con familiari in isolamento in Italia. Per tutti, però, si sta aggiungendo l’ansia per il diffondersi dei positivi al coronavirus in quell’isola.

Abbiamo saputo – riferisce Massimo Tamilia, medico di Ostia tra quelli trattenuti a Tenerife – che si sarebbero manifestati 60 casi di positività. Siamo di fronte al propagarsi del virus e temiamo che le attrezzature sanitarie locali non siano commisurate alle esigenze della pandemia. Il Consolato da noi interpellato continua a ripeterci che dobbiamo prendere il volo di rientro passando per una delle capitali europee ma non possiamo il rischio di spostarci in un altro posto nel quale potremmo essere trattenuti anche lì per la chiusura delle rotte verso l’Italia”. “Dal nostro Ministero degli Esteri – conclude Tamilia – ci aspettiamo una presa d’atto della situazione e l’organizzazione di un volo che ci riporti a casa“.

C’è anche il vicesindaco di Pietrasanta, in provincia di Lucca, Elisa Bartoli, in vacanza da alcuni giorni con la famiglia a Tenerife, tra gli italiani bloccati in Spagna dopo la decisione delle autorità spagnole di annullare i voli per l’Italia per l’emergenza Coronavirus. «Ad oggi tutti i voli per l’Italia sono stati cancellati almeno fino a metà aprile – spiega – Gli italiani sono tutti un po’ in subbuglio perché non sanno come e quando tornare. La Farnesina ad oggi non ci dà risposte. Io sono riuscita a prenotare per domattina un volo per Ginevra che fa scalo a Madrid, e poi vediamo» come raggiungere l’Italia.

Bartoli aggiunge che «al momento ci sono solo questi voli alternativi ma quando atterreremo non so se ci saranno delle restrizioni anche per gli italiani che, pur non arrivando dall’Italia, devono rientrare a casa».

Bartoli è arrivata a Tenerife sabato scorso per una vacanza di una settimana. «A seguito del comunicato del presidente del Consiglio Conte dell’altra sera ho capito che la situazione era più grave – aggiunge il vicesindaco – e ho iniziato a cercare dei voli per rientrare. Già in quel momento era impossibile prenotare gli aerei, è stato cancellato anche il nostro volo di rientro. In qualità di vicesindaco è giusto che io sia a Pietrasanta in questo momento». Bartoli sottolinea che a Tenerife «sono bloccati qui anche altri italiani, so che c’è una coppia di Pietrasanta e so di una ventina di persone a Fuerte Ventura. Non ho però contezza di quanti siamo complessivamente».