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Dalla Cri Fiumicino, una bella storia da raccontare. Protagonista l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro

13 marzo 2020 | 16:16
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Dalla Cri Fiumicino, una bella storia da raccontare. Protagonista l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro

La Cri ha attivato il meccanismo della solidarietà e un benefattore,“L’Angelo di Teo” (F.R.), si è fatto carico di tutti costi economici necessari

Fiumicino – Arjola Shuaipi e la sua famiglia di Nuoro sono venuti a conoscenza del dramma che stava vivendo una giovane coppia di loro amici che in Albania avevano avuto due gemelli, uno dei quali, nasce affetto da una patologia congenita che lo rende completamente cieco.

Considerato che l’intervento chirurgico doveva avvenire entro venti giorni, per evitare al neonato un futuro da non vedente, si rendeva necessario un intervento urgentissimo, la cui soluzione poteva essere trovata solamente in Italia.

Arjola si interessa alla storia di questo bimbo che vive a Tirana i cui genitori bussano a varie porte, tra quelle che si aprono c’è quella di colui che per tutti è diventato “L’Angelo di Teo” (F.R.), il quale si fa carico di sostenere tutti costi economici necessari all’intervento ed al trasferimento a Roma della famiglia albanese.

Si rende disponibile ad operare il Prof. Michele Fortunato, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro, ma le pratiche amministrative complicano il cammino per chi vive lontano. Si pensa allora di bussare ad un’altra porta, quella della Croce Rossa Italiana che si spalanca per il tramite del Comitato di Nuoro, mettendo così in moto il meccanismo della solidarietà.

Vengono quindi contattati i Colleghi del Comitato CRI del Municipio 15 di Roma 15 , che si attivano per i disbrighi amministrativi localmente, coinvolgendo a sua volta l’Unità territoriale CRI di Fiumicino per organizzare assieme l’accoglienza per il piccolo ospite e per i suoi genitori.

A questo punto il bimbo, in men che non si dica, arriva a Roma, viene operato, dimesso, portato in un laboratorio di ottica ,(cui va un grazie particolare per aver reso possibile il confezionamento di un paio di occhiali dedicati ad un bimbo di 20 giorni), ed accompagnato all’aeroporto con i suoi cari per tornare a casa.

Da qui in poi tornerà per ulteriori controlli e troverà, pur in un momento di evidente criticità, la Croce Rossa Italiana, fatta di tanta umanità per cui tutto diventa rapporto umano, solidarietà ed empatia, con i suoi volontari per fare tutto il resto.

(Il Faro online)