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Ostia, aumentano i pazienti positivi al coronavirus tra i letti del Grassi

Salgono i casi di positivi al tampone nei reparti dell’ospedale mentre arrivano notizie confortanti dalla Regione Lazio: nelle ultime 24 ore nessun nuovo positivo nella Asl Roma 3

Ostia – Crescono ogni giorno di almeno il 30 per cento i casi di pazienti positivi e con sintomi da coronavirus presso l’ospedale Grassi. Per ora i numeri sono bassi, non supererebbero la dozzina di nuovi casi di ieri, ma l’aspetto inquietante è che si tratta soprattutto di persone ricoverate per altre patologie che, quindi, sarebbero venute a contatto con il virus in ospedale o immediatamente prima. Nel report di oggi la Regione Lazio, però, rassicura: nelle ultime 24 ore nessun nuovo caso di positività nella Asl Roma 3.

Ufficialmente, non vengono forniti numeri legati al fenomeno che riguarderebbe alcuni reparti. Le uniche statistiche rese note sono quelle di Salute Lazio della Regione Lazio suddivise per Asl. Relativamente agli ultimi tre giorni, alla Asl Roma 3, risultano nove nuovi positivi l’11 marzo (leggi qui) diventati sedici il 13 marzo (leggi qui). Il report relativo al 10 marzo (diramato l’11) riferiva di due soli nuovi casi positivi. Al Grassi, da un giorno all’altro, le diagnosi di positività sarebbero cresciute del 30 per cento. 

Si tratta di un’escalation che, però, avrebbe avuto una pausa proprio nelle ultime 24 ore. Nel report comunicato dalla Regione Lazio alle ore 15,00 di oggi, sabato 14 marzo, non figurano nuovi casi di positività e ben 92 persone uscite dalla sorveglianza domiciliare. Nella conferenza del 15 marzo, l’assessore regionale alla Sanità,Alessio D’Amato, ha comunicato che sono 7 i nuovi casi positivi. Di contro,140 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare.

Il personale è preoccupato, anche per la carenza di dispositivi individuali di protezione tra amministrativi e infermieri dei reparti  (leggi qui), questione che starebbe per risolversi con l’avvenuta consegna di nuove forniture di mascherine da parte della Regione Lazio. Stando ai medici si sta realizzando il fenomeno che era in qualche modo previsto: pazienti ignari di essere positivi perché asintomatici, sono transitati per il pronto soccorso o sono stati ricoverati per altre patologie, infettando gli ambienti e i presenti. E nei giorni scorsi, completando il periodo di incubazione, si sono manifestati i sintomi.

La raccomandazione generale è quella di non recarsi al pronto soccorso se non per estrema emergenza, usufruire della Guardia medica o del medico curante e chiamare i numeri dedicati per i casi sospetti (112 oppure 1500 o anche 800.118.800) in caso di tosse e febbre alta. Si suggerisce anche di ridurre al minimo le visite ai degenti.