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Coronavirus, gli scienziati del Patto Trasversale per la Scienza denunciano Vittorio Sgarbi: “Istiga alla disobbedienza”

15 marzo 2020 | 10:15
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Coronavirus, gli scienziati del Patto Trasversale per la Scienza denunciano Vittorio Sgarbi: “Istiga alla disobbedienza”

“L’esposto contro le affermazioni del parlamentare, che ha manifestato dubbi sulla pericolosità del Covid-19 e criticato le misure adottate dal Governo”

Potrebbero avere dei risvolti penali, per il parlamentare e critico d’arte Vittorio Sgarbi, le sue posizioni controcorrente sulla reale pericolosità del Covid-19, contenute in un video postato sui suoi canali social e successivamente rimosso.

Infatti, l’associazione Patto Trasversale per la Scienza (Pts), fondata da Roberto Burioni e Guido Silvestri, ha presentato un esposto penale contro Vittorio Sgarbi “per le gravi affermazioni fatte nel video del 9 marzo scorso pubblicato sul suo profilo Facebook e sul suo canale YouTube, sulla diffusione del contagio da coronavirus”.

Le motivazioni della denuncia dell’associazione PTS

All’Autorità Giudiziaria è stato chiesto di accertare se nei video pubblicati dal parlamentare possano essere riconosciuti i reati di: Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico (Art. 656 del Codice Penale); Istigazione a disobbedire alle leggi (Art. 415 c.p.) e Istigazione a delinquere (Art. 414 c.p.).

Secondo gli scienziati: “Sgarbi nel video ha manifestato dubbi sulla pericolosità del virus e sulle modalità di diffusione del contagio; diffuso notizie false rispetto alla prevenzione e ridicolizzato le misure di contenimento adottate dal Governo”.

Il contenuto del video, ma anche degli altri pubblicati da Sgarbi sul suo profilo Facebook, non può essere derubricato a mera iperbole provocatoria, o una semplice espressione del libero pensiero tutelato dall’art. 21 della Costituzione Italiana, posto che la libertà di espressione incontra dei limiti nella legge laddove costituiscano illecito civile o penale”.

“Né tali espressioni sono riconducibili all’art. 68/1 della Costituzione, in quanto, disconoscere la tragedia che si consuma oggi negli ospedali e la pericolosità del contagio della malattia, esortando gli italiani a violare il decreto del Governo non rientra nell’esercizio delle funzioni parlamentari”.

La replica di Vittorio Sgarbi

Di fronte alla denuncia dell’associazione Patto Trasversale per la Scienza, Vittorio Sgarbi ha replicato con un post sui social, in cui conferma che “le sue posizioni sul coronavirus sarebbero le stesse di molti scienziati e quella messa in campo dal governo Conte sarebbe una strategia della tensione atta a coprire le inefficienze del sistema sanitario italiano”.

Il deputato e critico d’arte dichiara sui social di “non aver istigato nessuno”.

Ha scritto ancora sul suo post: “Tra le opere di misericordia c’è l’obbligo di visitare gli infermi. Denuncio quindi la prepotenza, l’aggressione, la presunzione di verità di chi, in nome della scienza, nega i dati oggettivi sulla malattia, virale ma non mortale, per coprire le insufficienze dello Stato nella sanità, procurando allarme e confondendo le cause di morte per attribuirle indebitamente al coronavirus”.

Cosa ha detto Vittorio Sgarbi nel video del 9 marzo, successivamente cancellato

Il video di Vittorio Sgarbi sul coronavirus ha ricevuto 48.210 like e 40.867 condivisioni, raggiungendo probabilmente milioni di cittadini. Sul canale Youtube del critico è stato visualizzato da oltre 740mila persone, con oltre 19mila like.

Le parole del parlamentare nel video:

“Chi di voi sta male veramente su milioni che siamo in Italia? Quei poveretti che prendono la polmonite stavano male, sarebbero stati male comunque anche senza coronavirus del c***o, il quale attende solo un po’ di caldo per morire perché è talmente potente che a 26° muore. Ti bevi un tè caldo ed è già morto”.

“Ma che c***o di virus è? Ma qual è questa peste? Ma perché dobbiamo convincere gli italiani che la loro vita è cambiata? Non escono di casa, non vanno al cinema. Io vorrei dirvi che giro ovunque. Le uniche zone che mi attraggono sono le zone rosse. Io vorrei andare a Vo’, a Codogno, Bergamo, Lodi”.

“Fra 15 giorni sarà finito tutto. Però intanto ci hanno spiegato che dobbiamo essere prudenti, fermi così come dei co*****ni chiusi in casa a letto. Bene. Se siete a letto, alzatevi! Alzatevi! Andate in giro! Andate a Codogno! Andate a vedere!”.

In conclusione, i presunti reati che l’autorità giudiziaria dovrà ora verificare vanno dalla pubblicazione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico, all’istigazione non solo a disobbedire alle leggi, ma persino a delinquere. Ma non solo, perché i firmatari della denuncia chiedono anche l’eventuale sequestro del sito web e del canale Youtube di Vittorio Sgarbi.

(Il Faro online)