l'intervista

Tik Tok, baby yla racconta il fenomeno social del momento

15 marzo 2020 | 13:44
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Tik Tok, baby yla racconta il fenomeno social del momento

baby yla ha un pubblico di 380mila persone, costruito in poco tempo. Chi meglio di lei per raccontare Tik Tok?

Roma – Iniziamo da cosa è: Tik Tok è una piattaforma social dove si possono condividere solo video, che possono durare dai 15 ai 60 secondi. E’ un social che dà libero spazio alla creatività delle persone, dove è possibile fare video comici, ballare, cantare, recitare. Parliamo dunque di Tik Tok e ne parliamo con baby yla.

Lanciato nel settembre 2016 in Cina, parte col nome musical.ly. Si rivolge soprattutto alla fascia d’età dai 10 ai 20 anni, ma si sta diffondendo anche a un pubblico più adulto. Se pensiamo che Will Smith ha iniziato a proporsi su Tik Tok si capisce come stia cambiando la tendenza. Stesso dicasi per Roma Capitale, che da pochi giorni ha aperto un profilo istituzionale proprio su Tik Tok.

La differenza con youtube, e in genere con gli altri social, è che Tik Tok ha un algoritmo che propone come pagina principale i cosiddetti “Per te”, che non funziona come la home di facebook o instagram dove tu vedi solo i post della tua cerchia, ma al contrario propone come pagina principale un’esplorazione di contenuti a te estranei.

Ciò consente, se si incontra il favore del pubblico, di accrescere i propri follower, che una volta intercettati sui “Per te”, decidono di seguire direttamente la tiktoker o il tiktoker di proprio gradimento e interesse.

In sostanza, Tik Tok premia la creatività, proponendo a migliaia di utenti anche video fatti da chi ha pochissimi follower, e dunque facilitando la diffusione del talento o comunque dell’interesse verso una singola esposizione. Un video di una persona con 3 follower, per intenderci, è possibile che faccia 100.000 like, e viceversa; è anche possibile – seppur improbabile – che una persona che ha decine di migliaia di follower faccia video con non raccolgono like.

Per capire un po’ di più sul fenomeno social del momento, abbiamo chiesto a baby yla (nata a Frosinone per motivi di lavoro del padre, poi trasferitasi a Pomezia, Fiumicino, Roma… E poi esperienze all’estero; un po’ apolide, dunque) di raccontarci un po’ il mondo Tik Tok. Baby yla su Tik Tok è conosciuta per la sua voce. Ha iniziato questo percorso postando video in cui cantava cover di canzoni e giorno dopo giorno i suoi follower sono diventati sempre di più. Adesso ha un pubblico di 380mila persone circa, in costante crescita, che la segue principalmente per sentirla cantare; spesso porta anche altri contenuti come video comedy e video di ballo.

Come hai iniziato?

Ho iniziato ad aprile del 2019 a fare qualche video, senza troppe ansie. L’impegno costante è invece partito nell’estate 2019.

Tu vieni dal mondo dei social…

Facevo e faccio video su instagram, ho un canale youtube… ma sono meno diretti, veloci ed efficaci rispetto a Tik Tok”.

Come hai fatto a raggiungere circa 380.000 follower in così poco tempo?

“Caricando contenuti originali che venivano premiati sui “per te”, e ampliando di conseguenza la base dei follower”.

In un mondo di social dove il talento non è sempre la prima cosa che appare, tu su cosa stai puntando?

“Io punto quasi esclusivamente sui miei talenti, ballo e canto, soprattutto canto. Certo si può e si deve scherzare, è un modo simpatico per stare insieme ai miei follower, ma credo sia giusto dare qualcosa in termini di qualità. Ho fatto hip hop per anni, e non ho dimenticato questa passione. Nei miei video c’è canto e ballo. Il futuro? Sto preparando una canzone inedita. Se mai farò successo come cantante, i miei concerti saranno certamente pieni di coreografie di accompagnamento delle canzoni”.

Quali sono i video tuoi maggiormente performanti?

“Ribadisco: io canto, e sono quelli per fortuna i video che mi hanno fatto più visualizzazione. ‘Esplosi’ oltre il milione di visualizzazione sono una decina, ma gli altri sono comunque seguiti da centinaia di migliaia di follower”.

Come si fa a trasformare questa passione in lavoro? E a passare dalla dimensione artigianale a professionale?

“Il lavoro arriva quando c’è chi vuole essere sponsorizzato da te perché gli piace come ti proponi e sa che hai un pubblico vasto al quale proporre la propria linea. I numeri contano moltissimo e, in realtà, anche il tipo di pubblico che ti segue”.

“Io vorrei che il mio lavoro diventasse quello della cantante, strutturalmente cantante. E sto lavorando per questo. Proporre cose mie per essere totalmente originale, e incontrare i favori del pubblico”.

Come è il rapporto di baby yla con le fan e come leggi il fenomeno degli haters?

“Il rapporto con le fan è bello, Ci sono persone che ti seguono, ti supportano, ti fanno sentire amata e ti fanno capire che ciò che fai non è vano. Sono importantissimi i fan e le fan, tant’è che io voglio avere, e in effetti ho, un rapporto diretto con loro, sempre. Personalmente senza le fan non immagino alcun futuro, anche in considerazione del fatto che voglio fare la cantante, e dunque è fondamentale avere un pubblico.

Quindi direi… un bel rapporto con le mie fan, ci parlo spesso, non le ignoro, hanno un valore enorme. Se aprono pagine fan, le seguo, rispondo ai loro messaggi, interagisco. Credo sia giusto, doveroso, rispettoso, e per me è un piacere farlo”.

Quanto agli haters, io lo leggo come un fenomeno purtroppo diffuso, ma che alla fine – vediamo il lato positivo – forma il carattere. C’è chi critica senza motivo, chi insulta. Ti rendi conto che nonostante mille complimenti, il primo attacco frontale ti fa male. Ma è una sensazione che alla fine ti fortifica, un po’ come riuscire ad ignorare un episodio di bullismo, e vi assicuro che so di cosa parlo”.

Perdona, ma vogliamo approfondire. Che ti è accaduto?

“Figurati, nessun problema. Ne ho parlato anche a Milano, per il lancio di una nuova collana di libri per ragazzi della Garzanti. Credo che più se ne parla e meglio è, perché il rischio di chi è bullizzato è proprio l’isolamento. A me è accaduto proprio così, alle scuole medie. Chi mi bullizzava era nella mia classe, mi emarginava, ridicolizzava, ma non riuscivo a parlarne con nessuno. Ho cercato amici nelle altre classi, e poco a poco ho trovato sponde per uscirne. A volte la cattiverà è figlia dell’invidia, altre dell’ignoranza, altre ancora è proprio cattiveria allo stato puro. Per contrastare questi atteggiamenti è fondamentale non affrontare tutto da soli”.

baby yla ha imparato a ignorare gli haters?

Gli haters si, non le critiche. Se sono costruttive ci ragiono, do valore anche a quelle. Ma se sono attacchi personali, offese gratuite senza alcun costrutto, valgono meno di zero. Con il tempo ti ci abitui… ma non leggerli – chiude con un sorriso – è meglio”.

baby.yla instagram: https://www.instagram.com/baby.yla/

baby.yla Tik Tok: https://vm.tiktok.com/pBNmcx/