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Coronavirus, chiude anche il santuario di Lourdes

17 marzo 2020 | 17:01
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Coronavirus, chiude anche il santuario di Lourdes

Vanno invece avanti celebrazioni e preghiere dei sacerdoti senza fedeli, alla Grotta

Parigi – “Per la prima volta nella sua storia” il santuario di Lourdes chiude le sue porte “per un certo periodo di tempo”. A comunicarlo su Twitter, all’indomani dell’intervento televisivo del presidente francese Emmanuel Macron che ha annunciato nuove misure restrittive a partire da oggi per contrastare la diffusione del coronavirus, è il rettore del santuario Monsignor Olivier Ribadeau Dumas.

“Per la prima volta nella sua storia, il santuario chiuderà per qualche tempo” ha detto. Vanno invece avanti celebrazioni e preghiere dei sacerdoti senza fedeli, alla Grotta. E il rettore chiede di partecipare alla preghiera via streaming.

“Un luogo di guarigione miracolistica dalle malattie che chiude per non diventare un luogo di trasmissione di contagi: è il paradosso, spirituale e reale al tempo stesso, del santuario della Madonna di Lourdes, sbarrato dalla autorità francesi alle prese con l’emergenza del coronavirus. Una chiusura che arriva a distanza di giorni da quella già decretata per le sue piscine ‘miracolose’.

“C’è stata una progressione – osserva all’AdnKronos don Remo Chiavarini amministratore delegato dell’Orp, l’Opera Romana Pellegrinaggi – Mi ricordo che già da quando ero ragazzino, si sottolineava come mai nessuno avesse preso delle malattie in quelle acque di guarigione in cui tante persone contemporaneamente si immergevano”.

Una fede che ora viene messa a dura prova… “E’ chiaro che la chiusura del santuario di Lourdes rappresenta un colpo fortissimo alla fede popolare. Del resto – osserva don Remo – la fede ha la stessa radice semantica della parola fiducia. Ma a Lourdes, principalmente, i pellegrini vanno non per chiedere il miracolo di una guarigione prodigiosa ma per trovare un luogo e un momento di raccoglimento, di riflessione profonda, di interrogazione sul senso della vita e della morte, sui valori e sulla fede cristiana”.

Don Remo Chiavarini invita a “riflettere su tante cose: le conseguenze in futuro non saranno soltanto economiche e sociali, ma anche psicologiche e spirituali: mi piacerebbe in questo momento ascoltare una riflessione teologica da un Papa Benedetto XVI che fosse nel pieno di tutte le sue forze e capacità, per interrogarci tutti sul senso profondo di quanto sta succedendo.

Se la piscina di Lourdes ha lo stesso trattamento della piscina sotto casa dove si va a fare nuoto, si sollevano interrogativi enormi che sicuramente chiamano a rispondere anche la fede”. Un po’ come le acquasantiere vuote in chiesa, in piccolo sono tante piscine di Lourdes che vengono a mancare, per il timore di portare contagio anziché di trovare salvezza con l’acqua benedetta? “Certamente – risponde l’ad dell’Orp – sta avvenendo qualcosa di grande, questo è indubitabile“.

Ma la fede non è a rischio? Anche quando riaprirà Lourdes. se non sarà più pericolosa, non sarà più neanche miracolosa, per tanti fedeli? “Sarà davvero una bella sfida, che alla fine ci purificherà, perché spazzerà via tante incrostazioni e ricomincerà qualcosa di nuovo, di più giovane e di più bello: questo è sicuro!”.

I pellegrinaggi a Lourdes rappresentano circa un quarto dell’intera domanda e offerta da parte dell’Orp, accanto a Roma e al Vaticano, alla Terra Santa, al santuario della Madonna di Fatima: le mete religiose più gettonate. “Al momento, tutto è sospeso fino all’intero mese di aprile, le prenotazioni le accettiamo soltanto a partire dal mese di maggio, salvo ulteriori restrizioni in futuro, di cui speriamo non ci sarà bisogno. L’auspicio comune è che al più presto tutto possa riprendere, con una maggiore consapevolezza nel nostro animo”, conclude don Remo Chiavarini.

(fonte Adnkronos)