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Fiumicino, al via il servizio di sostegno psicologico per affrontare la quarantena

L'obiettivo è dare sostegno utile a superare paure e stati d'ansia generati da questa grave situazione, dalla quarantena, dall'isolamento e dalla solitudine

Fiumicino – “Stiamo vivendo la più grande e grave emergenza nazionale degli ultimi secoli. La straordinarietà dell’evento ci ha costretti a casa, ci ha costretti a modificare drasticamente le nostre abitudini, ha interrotto velocemente i nostri rapporti. In questo evento così drammatico, davanti al quale tutti siamo impreparati, mi commuove vedere come la solidarietà sia radicata nella nostra cultura, nelle anime di tutti.” Lo dichiara l’Assessora alle Politiche Sociali Anna Maria Anselmi.

“Sono davvero molto orgogliosa – prosegue – di annunciare che da oggi sarà attivo il progetto ‘Restiamo in Contatto’, progetto nato per dare sostegno psicologico a chi ne avesse bisogno, sostegno utile a superare paure e stati d’ansia generati da questa grave situazione, dalla quarantena, dall’isolamento e dalla solitudine. Ringrazio di cuore le associazioni e le cooperative che hanno reso possibile ciò. Il Comune di Fiumicino, in collaborazione con la cooperativa Mobidi, l’associazione Vivere Fregene, la cooperativa sociale Evolution Social Group , la GS Flames Gold, mette a disposizione i professionisti del settore al servizio della comunità”.

“Per chi ne avesse bisogno – spiega Anselmi – è possibile inviare una email a questo indirizzo: emergenza.restiamoincontatto@gmail.com. Il professionista incaricato si metterà in contatto direttamente con l’utente. In caso di urgente necessità è possibile chiamare il numero telefonico 328.1555925. Qualora ci fosse bisogno di supporto psicologico per minori, avvisiamo che i professionisti avranno bisogno del consenso dei genitori. Preciso che il servizio avverrà con la massima efficienza e nel rispetto della privacy di ogni cittadino“.

“Vorrei inoltre sottolineare – conclude l’assessora – che l’attuale condizione potrebbe esser una prigione per tutte quelle donne che vivono particolari situazioni di violenza. Esser costrette a casa potrebbe esser ancora più difficile per chi, tra le mura domestiche, incontra odio e violenza. Vorrei lanciare un appello a queste donne. Non sentitevi sole nemmeno in questa circostanza. Non abbiate paura, chiamate il Centro antiviolenza di Maccarese e chiedete aiuto. Nessuno è solo”.

(Il Faro online)