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Messa interrotta a Cerenova dai vigili, Pascucci: “Chiedo scusa a don Mimmo”

Il primo cittadino: "Ho parlato personalmente con il Comandante della Polizia Locale Cinzia Luchetti chiedendo un approfondimento sull'accaduto per verificare eventuali condotte scorrette da parte dei nostri agenti"

Cerveteri – Di seguito riportiamo le dichiarazioni del sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, a commento della messa sospesa dai vigili urbani domenica scorsa a Cerenova.

Domenica mattina due agenti di Polizia Locale sono stati chiamati ad intervenire presso la parrocchia San Francesco d’Assisi di Cerenova (leggi qui) dove don Domenico Giannandrea stava celebrando la S. Messa, in una chiesa vuota, trasmettendola in streaming.

Dunque una celebrazione senza la partecipazione dei fedeli, in ottemperanza alle disposizioni emanate dal Vescovo competente, monsignor Gino Reali, e dalla Cei (leggi qui) che ha dovuto accogliere le misure fortemente restrittive del decreto governativo. Purtroppo però c’erano alcuni fedeli che avevano deciso inopinatamente di ascoltare la messa dal sagrato della Chiesa.

Questo ha generato alcune segnalazioni e dunque il successivo intervento delle forze dell’ordine che purtroppo, arrivati sul posto, hanno effettuato il loro intervento facendo un appello dai microfoni (il tutto ripreso dalla diretta streaming in corso) senza rendersi conto che stavano di fatto interrompendo una funzione religiosa.

Sono perfettamente consapevole che sarebbe stato necessario intervenire in maniera diversa, così come capisco l’esigenza dei fedeli di riunirsi in preghiera e comprendo il difficile compito che si trovano a svolgere in questo momento i nostri parroci che sentono la responsabilità di ‘accompagnare il popolo di Dio in questa crisi’ come ha detto Papa Francesco (leggi qui); ma credo allo stesso tempo che sia necessario rendersi conto della situazione straordinaria che stiamo vivendo.

Mi spiace profondamente che don Mimmo, come lo chiamiamo tutti, si sia trovato suo malgrado in questa situazione, certamente non dipesa in alcun modo dalla sua volontà; per questo come ho già fatto al telefono personalmente, voglio che giungano anche pubblicamente le mie più sentite scuse a lui, al vescovo Gino Reali e a tutta la comunità parrocchiale.

L’emergenza del Coronavirus ha comportato un cambio drastico nei nostri comportamenti quotidiani. Le restrizioni emanate dal Governo prevedono, ad esempio, la sospensione di qualunque cerimonia, civile o religiosa, addirittura anche dei funerali. Ma i parroci possono e devono continuare a dire messa. E don Domenico al pari di moltissimi sacerdoti della nostra Diocesi, lo stava facendo domenica non ammettendo nessun fedele all’interno della chiesa e anzi trasmettendo la funzione online per consentire a chiunque volesse di seguirla da casa senza contravvenire alle norme di contenimento imposte.

Ieri mattina ho parlato personalmente con il Comandante della Polizia Locale Cinzia Luchetti chiedendo un approfondimento sull’accaduto per verificare eventuali condotte scorrette da parte dei nostri agenti e, nel caso, prendere i dovuti provvedimenti. Ma voglio con tutto il cuore ringraziare la nostra Polizia Locale e tutti i volontari della Protezione Civile, per quanto stanno facendo in queste ore. Sono giorni molto difficili e con soli 18 agenti e una superficie territoriale più estesa di quella dei comuni di Napoli e Torino, le donne e gli uomini del nostro Comando si impegnano al massimo per far rispettare le restrizioni emesse, a tutela della salute di tutta la popolazione.

Anche, ahimè, contro chi invece si comporta come se niente fosse. Solo nello scorso fine settimana siamo dovuti intervenire sul lungomare, al campo Enrico Galli, nelle aree verdi, negli spazi sportivi. Sapete come la penso: è proprio nei momenti di crisi che bisogna tenere il sangue freddo e questo vale soprattutto per le Istituzioni. E, come ho già detto, verranno accertate eventuali responsabilità.

Ma i racconti che ho letto sui social e sulla stampa, differiscono completamente dalle parole ascoltate da chi era lì, compresi gli agenti e lo stesso sacerdote. Gli articoli che parlano di attacco alla libertà di religione sono ridicoli, ingiustificati, irrispettosi della storia e delle tradizioni della nostra città. E soprattutto fuori luogo in un momento come questo in cui serve invece una forte unione e uno spirito di comunità.

Chi non rispetta le norme, chi non si attiene alle disposizioni delle autorità, chi i nostri cittadini al rischio del contagio, quelli sì che attentano alla libertà degli altri. E, su questo tema, voglio essere ancora più chiaro: se dovessimo individuare nuovamente dei trasgressori (che si trovino al mare, nei parchi, nelle aree sportive e nei cortili delle chiese) provvederemo immediatamente a informare le autorità competenti e ad avviare tutti i procedimenti penali previsti. Ci sono in ballo la vita e la salute di tutti. E, come Sindaco, sento chiara la responsabilità di tutelarle. Senza sottrarmi, come faccio sempre.

Alessio Pascucci

PS voglio ringraziare di cuore don Mimmo che domenica, dopo lo spiacevole episodio, ha individuato nuove modalità che impediranno il ripetersi dell’accaduto. Così come voglio ringraziare tutti i parroci e i ministri di culto di tutte le religioni che in queste ore senza sosta, si danno da fare per dare conforto alla popolazione. Soltanto insieme possiamo farcela.