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Covid-19, il Comitato Stop5G Fiumicino: “Non sovraccaricare i ragazzi di compiti”

19 marzo 2020 | 15:11
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Covid-19, il Comitato Stop5G Fiumicino: “Non sovraccaricare i ragazzi di compiti”

“Non si assegni troppo lavoro online agli allievi, già gravati dal momento difficile”

Fiumicino – “In conseguenza dell’emergenza coronavirus sono state attivate nelle scuole di ogni ordine e grado modalità di didattica a distanza variamente configurate. Con la comprensibile intenzione di essere solerti, si sta manifestando la tendenza da parte degli insegnanti a sovraccaricare di lavoro online i ragazzi, anche i bambini. All’Alleanza Italiana Stop5G e al Comitato Stop5G Fiumicino – si legge in un comunicato diffuso dagli stessi – sono giunte lamentele da parte di diversi genitori per il sopraggiungere di fastidi agli occhi nei bambini e sovrautilizzo degli strumenti digitali”.

“Pertanto il Comitato Stop5G Fiumicino invita i dirigenti scolastici – contando sulla loro sensibilità e capacita critica, e ovviamente lasciando loro la valutazione finale – a monitorare che non si assegnino compiti eccessivi agli allievi, già gravati dal momento difficile. Invita inoltre caldamente a preoccuparsi sin d’ora di investire nel cablaggio degli istituti, date le ingenti risorse impegnate dal governo per rafforzare le infrastrutture per la comunicazione”.

“Si invita infine ad un’attenta lettura del dossier ‘La scuola elettromagnetica’, realizzato dall’osservatorio scuola dell’Alleanza Italiana Stop5G e facilmente scaricabile da internet. Ciò al fine di evitare che, storditi dalle ansie di questi giorni, si trasformi facilmente la scuola in un luogo non sicuro, contravvenendo alle indicazioni Ocse sugli ambienti educativi e all’art. 32 della Costituzione sulla tutela della salute quale bene primario. Il cablaggio risponde all’esigenza di operare tramite connessioni veloci e avere a disposizione negli istituti scolastici ambienti altamente performanti, e nel contempo tutela dai rischi – sempre crescenti – dell’elettrosmog. In tal modo si dà piena attuazione all’idea delle infrastrutture per la comunicazione quali ‘servizi di pubblica utilità’, come da decreto Cura Italia”, concludono.

(Il Faro online)