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Coronavirus, la Misericordia in Lombardia: “L’ospedale è zona di guerra”

20 marzo 2020 | 21:27
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Coronavirus, la Misericordia in Lombardia: “L’ospedale è zona di guerra”

Il diario del viaggio di Massimiliano, Matteo e Paolo, della Misericordia di Fiumicino, nel cuore della zona rossa

Fiumicino – “Spesso quando arriviamo il paziente è incosciente, ha delle scosse, convulsioni, agitazione psicomotoria. Intorno parenti che vediamo rassegnati nello sguardo, col virus ormai inquilino di casa. Una realtà che fa male…”

Il primo giorno “operativo”, nell’inferno della Lombardia, è traumatico. La squadra della Misericordia di Fiumicino, composta da tre giovani (Massimiliano, Matteo e Paolo) si è trovata subito a fare i conti col dolore.

“Abbiamo fatto diversi soccorsi, codici gialli e codici rossi. Di quelli che abbiamo soccorso, 2 pazienti sono stati trovati positivi al coronavirus. L’ospedale è zona di guerra: pazienti intubati, ammassati ovunque, l’esercito che fa avanti e indietro con i camion

“E difficilissimo lavorare, sia emotivamente che praticamente. La tuta che abbiamo addosso provoca un caldo asfissiante, respiriamo a fatica. La mascherina segna il volto, strappa la pelle, le lenti si appannano. Non hai sensibilità alle dita, indossiamo due, addirittura tre paia di guanti, a seconda della gravità del caso “.

misericordia a MilanoOgni ora di lavoro ne vale cinque. Ecco perché i sanitari lombardi hanno chiesto aiuto al resto d’Italia: stanno “scoppiando”. E i ragazzi della Misericordia sono lì per dare loro un giorno di respiro, inseriti nei turni del 118.

Non tutti lo sanno, ma l’emergenza costringe l’equipaggio a un lavoro supplementare: “Ogni viaggio, bisogna disinfettare tutto accuratamente. Le ambulanze restano ferme anche un’ora per sanificare l’ambiente”.

Per le chiamate si utilizza un tablet, dove arrivano le emergenze; lo schermo segnala il codice e l’indirizzo dell’intervento. E poi via…”

Il team della Misericordia opera su diversi ospedali. I turni finiscono anche a tarda sera. C’è poco tempo per riposare, poca voglia di sorridere. Si recuperano le energie, e ci si prepara per un altro giorno in trincea. A domani!

Il Faro on line terrà un “diario” delle giornate dei nostri ragazzi in prima linea contro il coronavirus. Seguiteci e seguiteli, perché potremo restituire loro un po’ di forza e di coraggio (che certo non gli mancano) nella difficile missione a cui sono chiamati.