Covid-19, il Papa concede una speciale indulgenza plenaria per i malati e i medici

20 marzo 2020 | 14:12
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Covid-19, il Papa concede una speciale indulgenza plenaria per i malati e i medici

Indulgenza estesa anche a chi pregerà con i pii esercizi per la fine della pandemia del coronavirus

Città del Vaticano – Un altro gesto di vicinanza spirituale di Papa Francesco nei confronti di chi lotta in trincea contro il Covid-19.  “Si concede il dono di speciali Indulgenze ai fedeli affetti dal morbo Covid-19, comunemente detto Coronavirus, nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi”.

E’ quanto stabilisce un decreto della Penitenzieria Apostolica, firmato nelle scorse ore,  riguardante la concessione di speciali Indulgenze ai fedeli nell’attuale situazione di pandemia.

Col decreto, “si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa, alla recita del Santo Rosario, alla pia pratica della Via Crucis o ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile“.

Gli operatori sanitari, i familiari e “quanti, sull’esempio del Buon Samaritano, esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus (…), otterranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria alle stesse condizioni”.

La Penitenzieria Apostolica, inoltre, prosegue il decreto firmato ieri dal penitenziere maggiore card. Mauro Piacenza e dal reggente mons. Krzysztof Nykiel, “concede volentieri alle medesime condizioni l’Indulgenza plenaria in occasione dell’attuale epidemia mondiale, anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé”.

“La Chiesa prega – si aggiunge – per chi si trovasse nell’impossibilità di ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi e del Viatico, affidando alla Misericordia divina tutti e ciascuno in forza della comunione dei santi e concede al fedele l’Indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste). Per il conseguimento di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce”.

(Il Faro online)